Basket / Cantù - Mariano
Martedì 16 Aprile 2019
La Torre e il “suicidio” di Venezia
«Ingenui e poco lucidi, peccato»
La guardia della San Bernardo Cantù: «Una sciocchezza ci è costata la partita»
Durerà anche 40 minuti, ma spesso e volentieri – nel basket – bastano pochi secondi per stabilire vincitori e sconfitti. Purtroppo per Cantù, il pallone nell’ultimo minuto dei tempi regolamentari al PalaTaliercio scottava tantissimo. Patatrac dietro l’angolo.
E Venezia – lunga, furba e scafata – ne ha approfittato per pareggiare i conti e portare l’Acqua San Bernardo ai supplementari, battendola trascinata dall’entusiasmo del proprio pubblico. Il “peccato mortale” di Cantù? Non aver fermato l’azione dopo il libero sbagliato da Gaines.
Questioni di attimi, secondi, istanti che possono rovinare una prestazione maiuscola. Come è stata sicuramente positiva per Cantù, soprattutto in difesa, la prova di Andrea La Torre, tra i più dispiaciuti per la mancata vittoria in laguna. L’ala torna – a mente fredda – sull’episodio che ha indirizzato la partita: «Il mancato fallo? Nei finali di gara dobbiamo essere sicuramente più lucidi, che sia per spendere un fallo, per prendere un tiro o per sfruttare il bonus. Spesso una sciocchezza può costarti una partita e così è stato al Taliercio».
Insomma, tantissimo rammarico, e non c’è un vero perché, come ha anche sottolineato coach Nicola Brienza dopo la partita: «L’errore è sotto gli occhi di tutti e ci è costato la partita. A volte siamo troppo ingenui ed è il motivo per cui abbiamo perso alcune gare in passato. Speriamo, dopo Milano e Venezia, di aver pagato pegno ed essere più freddi sul particolare nelle prossime gare».
La Torre però non butta via tutto. Giocarsela con Venezia in trasferta non capita poi spesso: «Penso che, nonostante qualche sbaglio di troppo e le brutte percentuali al tiro, nell’insieme abbiamo disputato una buona gara. Proprio i tanti errori, però, ci sono costati la partita. Senza avremmo potuto avere un distacco più ampio nel finale dei tempi regolamentari, così da evitare l’overtime».
Vincere avrebbe significato fare un passo avanti decisivo nella volatona playoff: «La prestazione contro una grande squadra come Venezia, a maggior ragione in casa loro, è ancora una volta la dimostrazione del fatto che possiamo davvero competere con chiunque».
Resta però il risultato negativo. L’aver consentito a Venezia di pareggiare i conti nel finale dell’ultimo quarto ha ridato vigore a un palazzetto quasi rassegnato alla terza sconfitta consecutiva: «Andando all’overtime abbiamo acceso l’entusiasmo del palazzetto di casa e in trasferta è sempre difficilissimo vincere ai supplementari». Peccato, stavolta è davvero dura da digerire.n
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