L’appello della nuova Cantù
«Abbiamo bisogno di tutti»

Il punto di Passeri: «È solo l’inizio di un percorso di salvataggio: da soli non ce la possiamo fare»

Giornata di chiarimenti, presentazioni e inviti a partecipare: lo stato maggiore della nuova Pallacanestro Cantù, a una settimana dal salvataggio della società, si mette in passerella. Il presidente, però, ancora non c’è: «Faremo presto anche quello», assicura Roberto Allievi.

Già, perché prima della forma – specialmente in Brianza – viene la sostanza. Bisognava fare tutt’altro, in questa settimana convulsa: chiudere una trattativa estenuante, saldare le pendenze ComTec e Bat, gestire il caso Udanoh e operare una mezza rivoluzione nel roster.

Ieri in sede a Cermenate c’erano (quasi) tutti i protagonisti del lancio della ciambella di salvataggio della società, coloro che ci hanno creduto fino alla fine. E che ora provano a trovare forze nuove. Perché da soli – lo ammettono un po’ tutti – non è che si possa combinare granché.

Lo dice apertamente Angelo Passseri, presidente di Tic, proprietaria della Pallacanestro Cantù: «È solo l’inizio di un percorso di salvataggio: da soli non ce la possiamo fare».

Ed è partito il primo appello: «Abbiamo bisogno del supporto di partner vecchi e nuovi. Mi rivolgo quindi ai canturini: ai tifosi, affinché riempiano con il loro entusiasmo il PalaBancoDesio e alle aziende perché ci sostengano. Ora bisogna davvero dimostrare che il territorio ha a cuore il basket. Siamo al lavoro per dare un organigramma e una struttura seria alla società. I tempi? Vanno fatte riflessioni, ma faremo in fretta, anche per rispettare le dimissioni di Popov».

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