Basket / Cantù - Mariano
Lunedì 06 Luglio 2020
Le ricche sempre più ricche
E Cantù riparte dal fondo
Milano e Virtus Bologna hanno budget fuori portata per tutti. Altri quattro club stanno bene, mentre fra i restanti la forbice si è ristretta.
Milano con i suoi 35 milioni di budget (milione più, più che milione meno...) continua a fare storia a sé. Ma neppure la Virtus Bologna scherza visto che, per bocca del suo stesso amministratore delegato Luca Baraldi, ha incrementato del 20% il proprio budget, innalzandolo a 18 milioni. «I nostri investimenti rientrano nell’ambito di un’azienda sportiva, qual è la Virtus Segafredo, e non come società sportiva. In questo ci distinguiamo da Milano» ha puntualizzato l’ad... Tra i due club è andata intanto montando una certa rivalità e sul fatto che siano le principali candidate al prossimo scudetto non ci piove.
Dopodiché - premesso che non vi sono dati ufficiali e dunque si ragiona per ipotesi, sentito dire, spifferi, mezze dichiarazioni, ecc.) - ecco confermarsi Venezia (siamo attorno agli 11 milioni di euro), mentre decisamente più sfilato si delinea il profilo di Sassari. Tra i club ancora in discreta salute economica nonostante la pandemia e che dunque possono concedersi un certo agio sul mercato si rinviene la “nuova” Brescia che ultimamente ha cambiato proprietà oltre che denominazione (da Basket Brescia a Pallacanestro Brescia e nelle ultime ore ha messo sotto contratto due signori giocatori quali l’ex canturino Christian Burns e l’ex Mvp del campionato a Cremona, Drew Crawford) e non certo senza sorpresa la Fortitudo Bologna. Perché la Effe, neppure troppe settimane fa, veniva indicata tra le maggiori penalizzate in ottica futura alla luce dell’incertezza che regna tuttora in materia di possibilità di accedere al palazzetto da parte dei tifosi (l’Aquila incassa tantissimo dalla quota abbonati). Al contrario, la Fortitudo ha dato segnali diversi ingaggiando un coach di valore e che non viene via a poco come Meo Sacchetti e rendendosi protagonista di un mercato scoppiettante.
E siamo a quota sei squadre. Il resto della compagnia deve invece convivere con maggiori ristrettezze. Anche se qualche club, per la verità, si sta segnalando per operazioni che onestamente non le si riconoscevano sotto l’aspetto finanziario. Innanzitutto Varese che ha dichiarato di aver ridotto il budget del 30% scendendo così a circa 3.5 milioni per un monte stipendi che si aggirerebbe attorno ai 700 mila euro, ma che pure è riuscita ad assicurarsi un giocatore del valore assoluto quale Jason Rich oltre a strappare il sì del quarantenne Luis Scola, ritenuto inarrivabile per quasi tutte le società del massimo campionato, e a pagare caro anche Ruzzier. E pure Pesaro - che addirittura, al pari di Pistoia, aveva preso in serissima considerazione l’ipotesi di autoretrocedersi in A2 prima di cambiare opinione in prossimità della dead line -, si sta muovendo con una certo sinora non riconosciuta ambizione dopo aver firmato con un triennale un allenatore di prestigio quale Jasmin Repesa e star trattando alcuni giocatori italiani non propriamente sconosciuti (l’ultimo, in ordine temporale, è Michele Vitali).
In attesa che venga sciolta la prognosi su Cremona e Roma - per loro la serie A prossima ventura potrebbe essere una chimera (ne riferiamo a parte) - e che nel frattempo giunga finalmente al dunque la situazione legata a Torino, pur essendo in una fase ancora embrionale della nuova stagione, non vien facile scorgere due squadre (perché due saranno le retrocessioni...) che possano partire di rincorsa, vale a dire con organici che a priori si presentino spannometricamente inferiori a tutte le altre.
E se il campionato dovesse limitarsi a 14 formazioni, allora potrebbero essere diverse - inclusa naturalmente Cantù - le realtà che si sentirebbero coinvolte nella lotta per non retrocedere.
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