Basket / Cantù - Mariano
Lunedì 28 Dicembre 2020
L’onestà di Martino
«Cantù ha meritato»
L’allenatore dell’Unahotels Reggio Emilia commenta la sconfitta della sua squadra per mano della S. Bernardo.
Una sola vittoria nelle ultime quattro partite. Dopo un buon avvio di stagione, Reggio Emilia ha smarrito quell’entusiasmo iniziale e si è fatta sopraffare dall’Acqua S. Bernardo che ha messo sicuramente più voglia nei momenti decisivi della partita. Una sfida che ha rappresentato per la Pallacanestro Reggiana una sorta di sintesi della stagione: un inizio positivo (6-0 il break in avvio dei biancorossi) e poi una squadra che si è sfilacciata sotto i colpi dei canturini.
Antimo Martino, il coach di Reggio, non accampa scuse e non cerca alcun tipo di alibi per una sconfitta meritata dopo una prestazione indecorosa: «Oggettivamente siamo stati autori di una brutta partita - le parole del giovane allenatore biancorosso - in cui non siamo mai stati in gara mentalmente, abbiamo sofferto a livello fisico e le brutte percentuali ci hanno condizionato per il prosieguo della partita. Non abbiamo subito un divario pesante, restando attaccati alla partita con voglia più che con qualità».
«In ogni episodio decisivo della partita non abbiamo mai fatto la cosa giusta - il rammarico di Martino - ogni volta che la partita poteva svoltare non siamo mai riusciti a portarla dalla nostra parte. Cantù ha meritato la vittoria, per quello che ha fatto, per la gestione dei momenti».
All’Unipol Arena, nel posticipo del Boxing Day, è emersa un’altra difficoltà per gli emiliani. La Unahotels viene rimandata e fa fatica ad affrontare squadre sulla carta più deboli. «Noi dobbiamo capire che nulla è scontato, la nostra buona classifica è frutto di buone prestazioni che non sempre è facile mettere in atto. Non ci sono gare semplici - ammonisce Martino - per cui dobbiamo lavorare sempre, nessuno aveva pensato di battere agevolmente Cantù. Andiamo avanti nel nostro percorso, continuiamo a lavorare sapendo che abbiamo limiti e potenzialità: dobbiamo essere bravi a limitare i primi e aumentare le seconde»
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