Mannion junior, che investitura
Curry: «Il suo limite è il cielo»

Il fuoriclasse di Golden State dà il benvenuto al giovane figlio di Pace

«The sky is the limit», il cielo è il suo limite. L’investitura è di Stephen Curry, e riguarda il suo futuro compagno di squadra nei Warriors l’azzurro Nico Mannion, scelto con il numero 48 da Golden State nell’ultimo draft.

Secondo Curry, Mannion - figlio di Pace, indimenticato e indimenticabile giocatore della Pallacanestro Cantù dal 1989 al 1993 - sarà in grado di ritagliarsi un ruolo importante nel team californiano, tornato ambizioso dopo l’ultima travagliata stagione.

Il leader di Golden State, che nel 2018 aveva ospitato al suo camp estivo proprio Mannion, poi andato a giocare per l’ateneo di Arizona, aveva quindi già visto il “figlio d’arte” (proprio come Curry) italiano all’opera da vicino, e per questo ora non ha dubbi. «Sono davvero convinto che il suo unico limite sia il cielo - ha detto Curry di Mannion ai media locali -, anche dopo avergli parlato appena dopo la scelta al Draft. È più esperto, più saggio di quanto dovrebbe essere per la sua età: non gioca come dovrebbe fare un 19enne appena uscito dalla sua unica stagione al college».

Ma c’è un’altra caratteristica dell’azzurro che ha colpito il fuoriclasse dei Warriors: «Non difetta certo di fiducia in sé. Sa di appartenere a questo livello; sa di avere il potenziale per ritagliarsi una lunga carriera in questa lega».

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