«Mi sono sempre visto
ad allenare a Cantù»

Intervista con Antonio Visciglia, coach canturino entrato a far parte dello staff tecnico dell’Acqua San Bernardo in serie A.

«Sono un allenatore che ha sempre fame» e per questo, dopo aver scritto pagine che rimarranno indelebili nella storia del settore giovanile di Cantù, Antonio Visciglia è pronto per compiere il grande passo e diventare assistente della serie A: «il punto di partenza per fare carriera» dice.

A 34 anni il tecnico canturino ha lasciato definitivamente il Progetto Giovani Cantù per fare l’assistente a tempo pieno dell’Acqua San Bernardo.

Il grande momento dunque è arrivato.

«Lascio un passato di 17 anni da coach del settore giovanile di Cantù, e non sono pochi. E mi è dispiaciuto molto. Ma quando apriamo un nuovo capitolo, lo apriamo del tutto. Quindi ho preferito lasciare le giovanili e dedicarmi solo alla serie A. Sono molto contento ed era quello a cui aspiravo. I tempi dell’investitura si sono un po’ prolungati per impegni miei e perché Daniele Della Fiori era in America, ma gli accordi erano già fatti e mancava solo l’atto della firma. Ora cercherò di portare qualcosa di mio».

Cioè?

«Innanzitutto la tanto citata canturinità. Chi meglio di me in questo momento può essere di esempio, considerando che sono nato e cresciuto con Cantù cestisticamente e non solo. Poi tanti giovani sono cresciuti con me e potrò essere da collante per quelli che si alleneranno con la serie A».

Il salto su una panchina importante maturava già da un po’.

«

In passato ho fatto delle scelte di continuare con i giovani e il tempo mi ha dato ragione. E sono tre o quattro anni che rifiuto offerte dalla serie B in su. Ma mi sono sempre visto qua per allenare a Cantù la serie A.

Perché il sogno è quello».

Che tipo di allenatore è Visciglia?

«Uno che ha sempre tanta fame. Che cerca sempre di migliorarsi e di andare oltre al proprio livello. Ci vogliono tanto sacrificio e ore di studio, ma fa parte dell’allenatore che vuole arrivare e io voglio arrivare. Dal punto di vista del campo invece, parlano le mie squadre: non mollano mai. Sono il canturino che dà tutto e non si dà mai per vinto. Ed è anche quello che mi hanno trasmesso i miei allenatori».

L’intervista completa sulla Provincia di martedì 30 luglio

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