Basket / Cantù - Mariano
Martedì 30 Novembre 2021
Nikolic, chiamatelo il “tuttofare”
«Per Cantù una botta di fiducia»
Il serbo di scuola italiana è stato tra i migliori della gara contro Udine
Dare tutto per il tempo in cui si è chiamati a giocare. Non è un’ovvietà, non per il tipo di squadra che è Cantù.
E se questo è il “diktat” di coach Sodini – e lo va ripetendo da inizio anno -, allora la partita del serbo Stefan Nikolic contro Udine è l’esempio lampante di ciò che dovrebbero fare tutti i giocatori, specialmente quando entrano in campo partendo dalla panchina.
Per il lungo di formazione italiana parlano i numeri, che nel basket contano sempre tanto: 15 minuti in campo, 10 punti realizzati con 4/5 da 2 (con una schiacciata che ha fatto sobbalzare il PalaBancoDesio), 2/2 ai liberi, oltre a 6 rimbalzi catturati. Massima resa, proprio come chiede Sodini.
«Una grande prestazione»
Una prestazione che lo stesso Nikolic sceglie come la migliore sin qui in campionato, per quanto lo riguarda: «Avevo molte motivazioni - dice il giocatore - , volevo fare bene contro la mia ex squadra. Ma è importante più di tutto la vittoria di Cantù: abbiamo disputato una grande partita, ne siamo usciti vincitori e ne avevamo bisogno perché arrivavamo da una sconfitta che volevamo riscattare per ritrovare la fiducia in noi stessi».
Nikolic ha fatto un po’ di tutto, come raccontano le statistiche: «Credo che la chiave per una grande squadra sia essere competitiva con tutto il roster. Quando si entra in campo dalla panchina, occorre essere pronti a dare tutto e subito, indipendentemente dai minuti concessi, perché non c’è tempo per prendere il ritmo partita. Io? Sono felice della mia prova. Penso di aver anche cambiato il mio approccio ultimamente e i risultati si stanno vedendo».
Cantù è tornata al successo proprio contro una diretta concorrente, quanto è importante a questo punto della stagione? «Avevamo bisogno di una grande vittoria, ottenerla contro Udine è ancora più bello: ci dà una “botta” di fiducia. E mi sembra più che evidente che Udine sarà un’avversaria anche alla fine, quando si decideranno le promozioni in serie A».
«Stiamo crescendo»
Non era semplice, dopo una settimana complicata – per gli infortuni e le polemiche a distanza tra i club -, ritrovare la concentrazione: «Abbiamo dimostrato che, grazie a un roster lungo, si riescano comunque a vincere partite importanti anche con qualche defezione. Non solo lungo, ma anche di qualità, che sta crescendo nelle letture dei giochi e nel gioco di squadra. Quanto all’incertezza sul possibile rinvio della partita, sicuramente ci ha un po’ scossi, ma ci siamo allenati con l’idea che si giocasse al 100%».
Udine battuta alla nona giornata, per Sodini è solo una «schermaglia», un primo annusarsi a vicenda. E per Nikolic? «Se dovevamo capire che tipo di squadra fossero, dico che Udine mi ha impressionato per la fisicità che ha. È riuscita a metterci alla prova come squadra, cercando di approfittare di qualche nostro limite. Ma siamo stati più forti anche di questo».
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