Oldoini, vado al Max: «Cantù?
Sarà squadra a tutta velocità»

L’opinione del primo assistente del tecnico Sodini

«L’obiettivo? Giocare un basket veloce e ad alto ritmo: ci stiamo già lavorando». Massimiliano Oldoini, assistente di coach Marco Sodini sulla panchina della Pallacanestro Cantù, traccia la via. Il progetto tecnico per la prossima stagione, è ben delineato.

Ora c’è da limare, sgrezzare, dare contorni precisi: tempo ce n’è, dal momento che il campionato di A2 inizierà tra un mese e mezzo, il 3 ottobre.

«Si lavora forte»

«La squadra sta lavorando forte – ammette “Max” -, questi sono stati giorni intensi sia a livello fisico, sia tecnico. Abbiamo anche iniziato in particolare a mettere subito nel “pacchetto” alcune situazioni offensive, ma la cosa più importante è che stiamo alzando il ritmo, anche perché, tra poco, tra amichevoli e Supercoppa, saremmo costretti ad abbassarlo in allenamento, giocando spesso».

Insomma, si lavora a una Cantù a tutta velocità: «Questa è l’idea di base, senza ovviamente tralasciare altre situazioni, come il gioco nei 16 secondi e a difesa schierata. Che dire? La squadra si sta applicando, spinge per fare tutto bene, alcune cose vengono meglio di altre, ma a questo punto è normale sia così: si va per gradi e per step».

Non resta che inserire da domani Robert Johnson: «Avere tutti e subito sarebbe stato il massimo, ma è già ottimo avere nove-dieci giocatori. La prima amichevole? Faremo le nostre cose, ma dovremo anche gestire minutaggi ed evitare infortuni, che poi è la cosa più importante».

La squadra dà già segni di vitalità e tutti si sono presentati bene: «Li abbiamo trovati in buone condizioni fisiche, hanno avuto prima del raduno una scheda elaborata dal preparatore Pedretti. Si comincia a percepire che sarà un bel gruppo: sono ragazzi che si conoscono, passati quasi tutti dalle nazionali. In campo, a livello umano, sembriamo già una squadra che sta insieme da molto tempo e questo è incoraggiante».

Dopo alcuni anni nelle “minors”, anche per Oldoini il ritorno in A e a Cantù, dove era stat con Sacropanti nel biennio 2013-2015 è una bella opportunità. Sarà una pedina importante in uno staff largo e competente: «Siamo una squadra nella squadra, con varie tipologie di persone: questo può essere un’ottima cosa per avere gli incastri giusti e allinearci tecnicamente e tatticamente. Il rapporto umano è fondamentale: abbiamo tre caratteri diversi, ma uno compensa l’altro. Tutti abbiamo avuto esperienze diverse. Sodini è un allenatore che conosce Cantù e la categoria, Fabrizio ha la visione di molte pallacanestro, io ho fatto i miei percorsi. Credo che in questo momento sia necessario ascoltare il capo allenatore, cercando di dare quello che ci chiede, anche aiutando il giocatore a far meglio».

«Scambio di opinioni»

Sarà uno staff allargato: «Abbiamo due ragazzi, Sorci e Sacripanti, che danno un bell’apporto, dentro e fuori dal campo. Filippo è un Sacripanti, ma è ai primi passi: sono sicuro che questo primo mese gli farà fare subito dei cambiamenti, Sorci invece è più esperto. Entrambi sono sempre propositivi, più vicini ai ragazzi del Pgc, ma anche nell’allenamento globale sono molto presenti. Tra tutti noi dello staff ci sono scambi di opinione, anche con i giocatori, ma alla fine si parla anche d’altro. E io sono felicissimo di essere tornato».

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