Cesana: «Solo allenarsi mi emoziona»

Basket A2 Il ritorno a Cantù del prodotto del Pgc: «In questo caso si va oltre la firma, sono molto gasato». E si gode il momento: «L’idea di poter vivere una stagione così, con questo impatto, è davvero stimolante»

Non può essere solo un puro e semplice contratto. Non nel caso di Luca Cesana. Firmare per Cantù, per chi a Cantù è cresciuto cestisticamente, debuttando giovanissimo in serie A, non è solo lavoro.

Vogliamo credere a questo ragazzo che, probabilmente, non vedeva l’ora di vestire nuovamente, con più maturità e certezze, la maglia della Pallacanestro Cantù. Leggere per credere: «No, in questo caso andiamo oltre la semplice firma. In questo mio ritorno, così voluto, c’è una parte emotiva enorme. Già solo allenarmi in questi giorni è emozionante, non oso immaginare cosa accadrà per le partite. L’idea di poter vivere una stagione così, con questo impatto, è davvero stimolante».

«Presupposti per fare bene»

Cesana, 26 anni di Albavilla, si aspetta tanto da questa stagione alla S.Bernardo. A livello personale e di squadra: «Sono molto “gasato” per le prospettive. La squadra è forte, ho percepito fin dal primo allenamento un’energia particolare e parecchio entusiasmo. Ci sono i presupposti per una grande stagione, poi ovviamente il campo dirà cosa varremo».

Altra bella coincidenza – che coincidenza quest’anno forse non è, con la ricerca di maggiore “canturinità” nella squadra – è la presenza nel roster di Curtis Nwohuocha.

Si ricompone il duo che vinse insieme lo scudetto Under 20 nel 2016 al Pianella, davanti a 4 mila spettatori: «In realtà non ci siamo mai persi di vista. Abbiamo giocato insieme anche a Treviglio, d’estate ci vediamo al campetto a fare quattro tiri. Ci chiedevamo se mai saremmo tornati a giocare un giorno a Cantù. Eccoci qua, finalmente».

Cesana ha vissuto le ultime stagioni a Piacenza, in cui è entrato nella storia con una prestazione record con 13 triple e 46 punti segnati contro Orzinuovi.

Poi anche qualche amarezza, perché l’anno scorso fu messo fuori rosa e si allenò per qualche settimana a Cantù: «Ora mi aspetto una stagione soddisfacente a livello individuale e di squadra e sono a completa disposizione. Con tanti giocatori forti, inevitabilmente le responsabilità si dividono: ognuno deve essere consapevole di questo fatto e dare quello che serve. Una volta farò bene io, una volta l’altro, nel basket funziona così. Più di tutto, servirà in campionato creare un percorso che ci proietti ai playoff nelle migliori condizioni».

«Posso imparare tanto da Meo»

Altro motivo di curiosità è la presenza di coach Sacchetti: «È stimolante, posso imparare tanto da lui. Ora devo cercare di capire cosa vuole da me, ma ci arriveranno con il tempo. So che ama i giocatori dal tiro facile, bene così: mi auguro che questa mia caratteristica possa infilarsi bene nella chimica di squadra. E poi mi dicono che sia un tecnico che fa esprimere i giocatori per le loro qualità e mette serenità. I presupposti mi sembrano ottimi, del resto non si diventa commissario tecnico della Nazionale per caso».

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