![Papà Romeo Sacchetti (a sinistra), allenatore dell’Acqua S.Bernardo Cantù, con il figlio Tommaso, il video analyst del suo staff tecnico Papà Romeo Sacchetti (a sinistra), allenatore dell’Acqua S.Bernardo Cantù, con il figlio Tommaso, il video analyst del suo staff tecnico](https://storage.laprovinciadicomo.it/media/photologue/2022/10/12/photos/cache/dynasty-sacchetti-brian-o-non-brian-sara-difficilissima_069c45fe-4fe9-11ed-9767-15510ab44020_1920_1080_v3_large_libera.jpg)
(Foto di Butti)
Basket Da una parte Meo e Tommy nello staff di Cantù e dall’altra il giocatore riferimento di Treviglio: «Mamma ha sempre tifato per lui, ma domenica non so»
La vera domanda è questa: per chi tiferà mamma Olimpia detta “Holly”? Cantù-Treviglio sarà un incrocio familiare: da una parte papà Meo, coach di Cantù, e il figlio Tommaso suo assistente e video analyst, dall’altra ci sarà l’altro figlio Brian, leader di Treviglio. La mamma, a detta del coach, nei tanti faccia a faccia del passato ha sempre tifato per il figlio. E ora che i figli in gioco sono due, che succede?
La partita sarà importante. Per sdrammatizzare abbiamo sentito il figlio meno famoso, Tommaso. Che, da dietro le quinte, fornisce al padre e allo staff tecnico canturino informazioni preziosissime sugli avversari.
«Un tempo la situazione era più chiara – ammette Tommy – stavolta è un casino… Da piccoli, quando papà allenava in A2, la mamma diceva che Meo doveva vincere. ma Brian doveva giocare bene. Per domenica non so cosa farà».
La settimana sta procedendo bene: «La mamma è andata da Brian a fare la baby sitter, per ora non si registrano tafferugli».
Ma a Vighizzolo, in campo, cosa si può raccontare di Brian alla squadra? «A papà ovviamente ben poco. Gli italiani lo conoscono bene, magari a qualche giocatore con meno esperienza serve un approfondimento. Ma chiaramente daremo la stessa considerazione a tutti gli avversari. Poi, in separata sede e nelle chiacchiere di campo, qualche consiglio in più se mi viene chiesto lo darò volentieri».
Meo-Brian è una storia già scritta, quello di domenica sarà l’ennesimo faccia a faccia tra padre e figlio. Tommy ne ricorda uno, tra i primissimi: «Brian era in A2 a Ferrara, primo anno fuori casa, mentre papà allenava a Castelletto Ticino. Tutti sapevamo, tranne papà, che in settimana Brian si era fatto un tatuaggio. A fine partita, non se ne era ancora accorto. Gliel’abbiamo dovuto dire noi familiari, lui era troppo concentrato sulla partita. Non si arrabbiò più di tanto».
Ed è mai partito qualche “vaffa” a distanza? «Da avversari non credo, di sicuro qualche screzio c’è stato quando Brian ha giocato per papà. Brian pensa prima alla squadra e poco a sé stesso, cosa che a papà non è mai piaciuta troppo. E non mancava di sottolinearlo, specialmente quando poteva prendersi un tiro veloce e invece preferiva passare a un compagno».
Favoritismi? «Mai. In Nazionale fu escluso da papà, prima di un Mondiale».
Cosa dice Brian della sua Treviglio? «Che è una bella squadra, esperta e che punta a salire. Lui è sempre positivo e, ne sono certo, poter battere papà sarà un grande incentivo a dare il 200%».
E per Tommaso che partita sarà? «Siamo tutti molto concentrati su noi stessi, prima ancora che sui nostri avversari. La mia sensazione è che sarà una partita difficilissima, a prescindere da Brian. Siamo due squadre che non si nascondono, è una partita molto sentita e già importante. Per noi arriva dopo la sconfitta contro Cremona, non ci poteva essere miglior test per metterci alla prova e per provare a rifarci immediatamente».
E in casa come la mettiamo? «Facciamo così, coinvolgiamo anche mia sorella Alice, la più grande: se lei tifa papà e mamma parteggia per Brian, siamo tutti d’accordo». L. Spo.
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