È Nikolic l’Mvp davanti a Baldi Rossi. Stranieri, un flop

I giudizi A fine stagione per Cantù è tempo di bilanci con il serbo e l’esperto italiano davanti a tutti. Ma tra le sorprese c’è stato anche un ottimo Bucarelli

Da Nikolic a Pini, in mezzo c’è tutta la squadra. Chiusa (male) la stagione a gara 5 di semifinale playoff contro Pistoia, abbiamo dato i voti alla S.Bernardo Cantù. Sperando, tra un anno, di poter essere più “generosi”.

NIKOLIC: senza dubbio è l’Mvp di Cantù. Il ragazzone serbo di formazione italiana, sfruttato da “3”, ha reso ancora più dello scorso anno. La collocazione tattica definita l’ha fatto esplodere, dopo le chiare “avvisaglie” della scorsa stagione: una crescita esponenziale, notata ovviamente anche al piano superiore. Tiro da 2, tiro da 3, schiacciate e capacità di risolvere le situazioni, anche quando un tiro se lo doveva costruire da solo, ne hanno fatto un giocatore completo. Un repertorio completo per un giocatore esplosivo che, probabilmente, solo un miracolo (o un’offerta tecnico-economica congrua) potrebbe trattenere a Cantù. 8

BALDI ROSSI: leader della squadra, a volte pure capopopolo nell’esaltare i tifosi. Il suo innesto era stato salutato - a ragione, considerati i trascorsi - come uno dei grandi colpi di mercato della serie A2. Non ha tradito le aspettative, ha risolto più di una partita e da ogni passaggio a vuoto nella sua specialità –il tiro da 3 – si è sempre ripreso alla grande. Da lui ci si aspettava qualcosa di più ai playoff, anche questo va messo nel conto di una stagione che resta positiva. Potessimo scegliere, sarebbe un mattone da cui ripartire. 7.5

BUCARELLI: «A lui il coraggio non manca di certo». Se anche uno come coach Sacchetti, così parco di complimenti, si è sbilanciato nei suoi confronti, significa che la caratteristica di “Lollo” è reale. L’ha dimostrato più volte, soprattutto con quella fantastica tripla in gara 1 contro Pistoia che ha deciso la partita. Migliorato, ha giocato con più “saggezza”, senza incaponirsi se al tiro non era serata. Contratto in scadenza, potrebbe restare. 7

STEFANELLI: la stagione si era aperta malissimo, con un infortunio in Supercoppa che l’ha messo ko per oltre due mesi: un colpo della strega di difficilissima risoluzione, con cui sta ancora convivendo. È stato l’ultimo a smettere di crederci a Casale contro Pistoia, ha provato a incidere e a ribaltare la situazione negli ultimi minuti. Una stagione nel complesso positiva, in cui poteva essere assoluto protagonista, ma che l’ha visto – sebbene senza grosse colpe specifiche – ancora un po’ troppo comprimario. 6.5

SEVERINI: difensore strepitoso, è un po’ mancato – specialmente nei playoff – al tiro. Nessun dubbio sulla sua gara 5 contro Pistoia: alla sirena dell’intervallo, sebbene a quota 0 punti, probabilmente era stato il migliore di Cantù. 6

HUNT: un grosso enigma. Perché il “centrone” reduce da una stagione in Eurocup era sicuramente un fiore all’occhiello per la A2 ma alla fine ha sofferto anche avversari di stazza inferiore. L’infortunio contro Nardò ai quarti di finale e il recupero forzato non ne hanno certo agevolato il rendimento in semifinale. Resta una stagione in chiaroscuro, che lascia ancora una volta Cantù con la “solita” domanda: ma quando arriverà un centro che sposta gli equilibri? 6-

ROGIC: coach Sacchetti voleva un play puro e non a caso è stato il primo arrivo. Nei sogni, l’ex Nazionale croato avrebbe dovuto portare la mentalità slava alla squadra, ma si è vista a tratti. Ha alternato prove importanti, anche al tiro, ad altre decisamente sconfortanti. Dopo la Coppa Italia non è stato più lo stesso ed è finito ai margini dopo l’arrivo di Logan. E, anche nelle due partite ai playoff da “ripescato” (in seguito all’infortunio di Hunt) il play era ormai con la testa lontanissimo da Cantù. 5.5

DA ROS: a proposito di interrogativi, il capitano è andato troppo a corrente alternata. Rispetto a un anno fa, l’impressione è che la sua stagione sia stata meno positiva: forse ha legato poco con Sacchetti. 5.5

BERDINI: il ragazzino (è un 2003) in prestito dalla Reyer ha cominciato l’annata facendo stropicciare gli occhi per carattere e qualità. Sempre nei pensieri di Sacchetti, dal girone di ritorno ha cominciato a esaurirsi quella carica agonistica che aveva contraddistinto la prima parte di stagione. Chiuso nelle rotazioni dopo l’arrivo di Logan. Ma si farà. 5.5

LOGAN: diciamo la verità, all’esordio ha fatto sognare i canturini. L’innesto per i playoff, benedetto da tutta la tifoseria, ha fatto sognare un (e una) finale in carrozza. Ma è arrivato – con i suoi 40 anni compiuti - dopo una stagione complicata e risolta solo all’ultimo con Scafati. Esaltante nei momenti “up”, male quando la benzina è finita. 5.5

PINI: chissà, forse dalla malagestione del suo “caso” sono nate spaccature e frizioni che hanno compromesso la stagione di Cantù. Messo fuori rosa, poi riabilitato, infine ceduto. Poteva essere un’alternativa validissima a Hunt, ma si è chiamato fuori. Ma, in questo caso, le versioni dei fatti non coincidono. SV

MORGILLO: dimenticato nei playoff, chiaro segno che non fosse lui il centro di scorta che serviva alla squadra. Ma per il poco che si è visto, non ha certo sfigurato. SV .

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