Pallacanestro Cantù / Cantù - Mariano
Domenica 12 Giugno 2022
È il PalaBancoDesio ma pare il Pianella. Cuore (tanto) e cori
Ancora una volta il palazzo si trasforma in una bolgia. Un giocatore in più per la squadra di Sodini
È il PalaBancoDesio, ma il cuore e il clima sono in tutto e per tutto quelli del mitico Pianella di Cucciago. L’antipasto era già stato servito dal popolo biancoblù in gara tre con tanto di interruzione a inizio partita per lancio di carta igienica a cascata sul parquet dopo il primo canestro dei brianzoli. Ieri la curva canturina ha dato il meglio di sé per la seconda volta in tre giorni.
A farla da padroni, non poteva essere altrimenti, gli Eagles Cantù, che hanno dato vita a un ambiente infuocato degno dei derby più caldi del campionato greco. Una tifoseria da serie A1, sempre che ci fosse il bisogno di dimostrarlo ancora. Bellissima la coreografia della curva biancoblù a inizio gara con i due spicchi laterali del settore di casa coperti da due bandieroni con le lettere “E” e “C”, iniziali degli ultrà. E rimbomba il coro “Tutto il Pianella”, tra bandieroni e tamburi che non cessano di suonare.
La colonna sonora è quella classica a marchio Eagles, oltre alla novità dell’hit dei playoff “Succederà, che torneremo in A”. Esaurito in ogni ordine di posto, l’impianto di Desio non ha mai fatto mancare il suo sostegno, soprattutto nei momenti in cui la squadra ha faticato, come nel break di 2-10 a favore di Scafati tra il primo e il secondo quarto. Una carica di adrenalina contagiosa anche sul parquet, come dimostra Zack Bryant che nel giro di una manciata di secondi perde una palla in attacco e poi fa esplodere il PalaDesio con una bomba al 18’.
È il via alla rimonta culminata al 20’ con la tripla di Matteo Da Ros per il sorpasso (33-31). E quando parte il “coast to coast” di Luca Vitali per il 39-31, proprio come diceva il famoso giornalista: “Siamo al Pianella, è Cantù, è contropiede, è pandemonio!”. Palazzetto in fiamme e squadra che macina punti. È lo spirito del vecchio Pianella che non tradisce, quel sesto uomo in campo che non morirà mai.
Riccardo Berti
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