Il popolo canturino ha fatto la sua parte

Colore Non sarà il Pianella, non sarà forse nemmeno Desio. Ma il “catino” del PalaEnergica ha saputo dare energia

Non sarà il Pianella, non sarà forse nemmeno Desio. Ma il “catino” del PalaEnergica – 3.500 spettatori a pieno regime, ieri 2.321 sugli spalti – ha saputo dare energia a entrambe le squadre. L’impianto di Casale Monferrato, scelto in fretta e furia per sostituire il PalaDesio squalificato per due turni, con una posta palio così alta e una finale da conquistare, ha regalato emozioni, non c’è che dire. Un impianto piccolo, ma forse ben calibrato per una sfida come questa, con tanti spettatori, ma non così tanti da dover scomodare strutture più imponenti e capienti.

Il gruppo squadra di Pistoia è stato il primo arrivare, intorno alle 18. Cantù ha fatto il suo ingresso al PalaEnergica poco dopo.

Volti tirati, Brienza subito in panchina a meditare. Sacchetti immerso nei suoi pensieri nella pancia dell’impianto. Arrivano i pullman, gli otto partiti da Cucciago, carichi di tifosi. Cuori in alto, pronti alla sfida: Eagles Cantù e gradinate contro Baraonda Pistoia.

Perché era questa l’altra grande sfida oltre a quella sul campo. Quella sugli spalti. Che dire? Onorata, a livello di impegno profuso, da entrambe le tifoserie. Entrano compatti i circa 250 pistoiesi, dando quasi l’impressione di giocare in casa. Dall’altra parte, sponda Eagles, si stava solo aspettando che arrivassero tutti: 400 circa nel settore ospiti, compatti e in “total blu”. A quel punto è partito un continuo sfottò. Del resto, l’inimicizia tra le due tifoserie è cosa arcinota.

Ma a fare la differenza, in un impianto così piccolo, sono stati anche gli altri tifosi canturini, quelli considerati tradizionalmente “pacati”. Ebbene, di pacatezza se n’è vista ben poca. Tutti hanno partecipato appassionatamente ai cori della curva, tutti si sono alzati quando serviva, tutti hanno urlato, strepitato, protestato quando era il caso e sostenuto con vigore. Insomma, un prolungamento ideale della curva. Per un effetto sonoro di altissimo livello.

Un tocco di glamour l’ha dato, Alice Sabatini, Miss Italia 2015, seduta sugli spalti alle spalle della panchina pistoiese: è la fidanzata di Gabriele Benetti, il giocatore colpito al PalaDesio da un oggetto contundente in gara 2. Una delle prime a denunciare il fatto sui social.

E, ovviamente, non potevano mancare gli occhi attenti in tribuna di Franco Ciani, coach di Torino, ex tecnico di Cantù. Lui e la sua squadra sono in finale da tre giorni. In un contesto in cui ogni singola goccia di energia risparmiata è fondamentale, potrebbe essere anche questa una variabile importante per l’ultimo atto della stagione. Quello che – da sabato sera - porterà una squadra in serie A.

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