«Mercato difficile. Il no per Baldi Rossi è amore e passione»

Ssantoro, gm della Pallacanestro Cantù: «La riforma dello sport ci sta condizionando, serve equità competitiva»

Estate, tempo di mercato. Si sa. Da una parte, ed è quella della Pallacanestro Cantù, l’esigenza è cercare di fare le cose al meglio. Dall’altra, quella dei tifosi, la voglia - irrefrenabile - è di sognare. E le speranze degli appassionati, per la seconda estate consecutiva, sono affidate al general manager Alessandro Santoro.

Che tipo di mercato è stato fino ad oggi?

Credo di poter dire che sia stato un mercato davvero diverso e ancor più complicato rispetto al passato. L’essere entrati dal 1° luglio nella nuova riforma dello sport ha generato le novità che ci aspettavamo e abbiamo condiviso con la società di dare un’interpretazione più estensiva possibile alla nuova normativa fiscale e contributiva, ma con a disposizione un budget più importante della passata stagione.

Che non necessariamente vuol dire avere più risorse a disposizione...

È evidente che una porzione del budget sia assorbito da costi fiscali e contributivi, di cui abbiamo tenuto conto, al momento, in modo peggiorativo. Non facciamo fatica a credere che tutti abbiano interpretato allo stesso modo il cambiamento, perché significa garantire al campionato la giusta equità competitiva. Semmai in futuro vi saranno cambiamenti migliorativi, lo sapremo quando Governo, Federazione e Lega ce ne daranno comunicazione. In questo momento è corretto giocare e costruire la stagione con le regole attuali.

Questo cosa comporta?

Ci troviamo davanti a un cambiamento nelle procedure e nel rapporto contrattuale con tutti i tesserati, in primis con gli atleti, ma c’è in atto un confronto tra Lnp e tutte le associazioni coinvolte per cercare di trovare un accordo che consenta ai maggior costi di gravare non solo sulle società e vedremo dove porterà. Nel frattempo, dobbiamo agire con ciò che abbiamo, che resta sempre più alto della passata stagione, ma il mercato di quest’anno non rende le cose facili o scontate.

Pallacanestro Cantù, comunque, si è mossa bene nonostante tutto.

Abbiamo cercato di mettere in campo tutti i mezzi possibili per allestire un roster competitivo.

A proposito, avete respinto il buyout proposto per Baldi Rossi.

Ci siamo trovati davanti a due momenti eccezionali. Il primo è stato la richiesta di Trapani, che garantisco essere stata qualcosa di abbondantemente oltre l’eccezionale, ma la cosa davvero molto più coraggiosa è stato il nostro rifiuto, dichiarando il Filippo Baldi Rossi incedibile.

Mossa non banale, la vostra.

Non so quante società avrebbero fatto lo stesso e invece abbiamo fatto una scelta che dà valore alla passione che ispira le nostre giornate e, semmai ve ne fosse bisogno, questo deve far pensare a quanto rispetto e amore va rivolto a Pallacanestro Cantù da parte di tutti. Nella normalità, si accetta il buyout e si va avanti. In questo caso abbiamo guardato all’importanza del nostro progetto, al ruolo di Baldi Rossi come giocatore e persona. Definirei questo passaggio come un fatto a dir poco eccezionale e gli va dato il massimo del valore.

A che punto è il mercato oggi?

Siamo a buon punto. C’è da inserire un quarto lungo e stiamo valutando vari profili di giocatori americani, ma questo non esclude la possibilità che possa arrivare ancora un altro giocatore, solo nel caso, però, in cui quest’ultimo possa creare un reale valore aggiunto. Dovremo attendere che alcune situazioni si riequilibrino e si chiarisca meglio la disponibilità di quei pochi giocatori rimasti liberi sul mercato. Non è sfuggito alla nostra analisi ciò che poi rappresenta la diversa tipologia che assumerà il mercato suppletivo in cui le finestre di riferimento sono state ridotte e si potrà agire solo in corso di prima e seconda fase. Ma confermo che, se ve ne sarà bisogno, interverremo in ogni momento in cui sarà necessario e senza esitazioni.

Siete soddisfatti della canturinità all’interno del roster?

L’avevamo preannunciato e lo abbiamo messo in pratica. L’arrivo di Luca Cesana va in questa direzione per le sue origini e per essere cresciuto nel Pgc. In aggiunta a questo, abbiamo voluto dare ancor più valore al rapporto con lo stesso Pgc di Antonio Munafò con l’inserimento in squadra di Gabriele Tarallo, giocatore Under 20 tra i più interessati del panorama nazionale. Questo per confermare l’attenzione verso il lavoro del nostro settore giovanile e verso gli stessi giovani.

A un certo punto sembravate la squadra più vicina ad Alessandro Gentile, poi il dietrofront. Cos’è successo?

Alessandro Gentile ci è stato offerto dalla sua Agenzia e, dopo aver fatto valutazioni complessive approfondite, abbiamo deciso di non procedere. Voglio però dire un’ultima cosa. Nella chiacchierata che ho fatto con lui, ho colto una maturità che mi ha colpito e non poco. Ho trovato molta consapevolezza nel volersi mettere in discussione e con il massimo della disponibilità.

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