Nikolic e la prestazione mostruosa: «Ora sto bene»

Il personaggio «Qualche problemino fisico è finalmente superato, e in generale mi sono ripreso bene»

“Pistolero” del girone Verde di A2 grazie ai suoi 28 punti segnati contro la Jb Monferrato, votato anche dagli utenti Facebook della Lega Nazionale Pallacanestro per aver sfoderato la miglior performance della 21esima giornata di A2, con numeri super: 12 rimbalzi, 6 assist, 44 di valutazione. Stefan Nikolic è tornato, dirompente come nella prima parte di stagione, mettendo la firma sulla vittoria che ha restituito punti e ossigeno in classifica alla S.Bernardo. Un minimo d’allarme c’era, a Cantù e dintorni, dopo tre sconfitte in quattro partite, e nasconderlo è operazione inutile.

Ma la vittoria scacciacrisi riaggiorna il file dei record: dopo i 27 punti messi a segno all’andata contro Torino, con i 28 di domenica Stefan ha ritoccato il suo “high” stagionale: «Così tanti punti mi fanno dire che ho ritrovato tanta fiducia in me stesso, che qualche problemino fisico è finalmente superato, e che in generale mi sono ripreso bene, sentendo la fiducia dell’ambiente e dell’allenatore. Non ci sono solo punti? Bene, qualsiasi cosa che aiuti la squadra a conquistare una vittoria è ben accetta. Ricordiamoci che abbiamo un solo obiettivo quest’anno, ossia vincere il campionato».

Punteggio alto, pochi blackout, concentrazione e anche un po’ di capacità di soffrire in questa partita contro Casale: «C’è un po’ di tutto in questa vittoria – ammette l’ala serba di formazione italiana - da un lato la necessità di tornare a vincere dopo due ko pesantissimi contro Piacenza e Agrigento, inoltre la voglia di “riprendersi” dalla sorpresa di trovarci improvvisamente senza Baldi Rossi fermato dalla febbre. Tra l’altro, ci ha fatto piacere vedere Filippo a soffrire con noi in panchina: abbiamo sperato fino all’ultimo che fosse della partita».

Ma, nelle difficoltà – mancava anche Da Ros per lombalgia - la squadra ha stretto i denti: «Senza loro due, che hanno sempre un grande impatto sulle partite, ci siamo guardati negli occhi. Era chiara l’esigenza che ognuno di noi avrebbe dovuto dare qualcosa in più per vincere, superare il momento di difficoltà e fare una performance di alto livello».

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