Ricordi, aneddoti, emozioni: che serata di basket a Capiago

La serata Una festa per la Pallacanestro Cantù, una festa per il basket lombardo e italiano e, certamente, anche una festa per Briantea 84

Una festa per la Pallacanestro Cantù, una festa per il basket lombardo e italiano e, certamente, anche una festa per Briantea 84. La serata andata in scena martedì al ristorante Da Rosa a Capiago Intimiano, ha smosso ricordi indelebili e ha celebrato il meglio della pallacanestro italiana degli ultimi quarant’anni. Un parterre de roi ha animato la serata, condotta dal giornalista Edoardo Ceriani: non è semplice vedere, tutti insieme, vecchi assi del basket italiano come Pierluigi Marzorati, Antonello Riva, Dino Meneghin, Aldo Ossola, Meo Sacchetti o Alberto Tonut, ma anche dirigenti di primo piano come Tony Cappellari e Roberto Allievi.

La Liba, l’associazione delle leggende del basket, è riuscita a riunirli, per celebrare la Ford Cantù che vinse la Coppa Campioni a Grenoble, l’Italia che vinse l’oro a Nantes e le cinque squadre lombarde che hanno vinto la Coppa almeno una volta. E ricordare monumenti del basket che non ci sono più come Aldo Allievi, Aldo Giordani e Cesare Rubini.

Sentire Dino Meneghin per credere a quali valori si ispiravano certi campioni: «Con questi avversari acerrimi poi ci trovavamo in Nazionale: dimenticavamo ogni rivalità e con questo spirito abbiamo vinto a Nantes».

Anche Tony Cappellari, storico dirigente di Milano con un breve passaggio a Cantù, ha dato merito anche alle rivali di sempre: «Milano è stata Milano, ma è giusto onorare Cantù e Varese per quello che hanno fatto». E ancora, Aldo Corno, artefice dei grandi successi della Comense con Viviana Ballabio: «Ricordo la nostra finale al Pianella nel ’95: dichiarati 4.800 spettatori, ma stavano pure sopra i canestri… non erano meno di 6.000».

E poi, la Ford Cantù che vinse la sua seconda Coppa campioni a Grenoble. C’erano praticamente tutti, tranne gli americani: «Allora – ha raccontato Roberto Allievi – stavo vicino alla squadra e ho un ricordo bellissimo di tutte quelle vittorie. Ed è giusto ricordare Innocentin, che diede un grande contributo».

Poi, i siparietti di Giorgio Cattini («Prima di Grenoble, la caviglia gonfia di Marzorati si sgonfiò all’improvviso, pur di non farmi giocare») e Marzorati («Nella vita da soli non si fa niente, la nostra forza fu creare una grande squadra a Colonia e a Grenoble») e i ricordi di Renzo Bariviera: «Ho giocato in tanti posti, nessuno era organizzato come Cantù».

A contorno della serata tanti amici, da Evaristo Beccalossi, a Mino Taveri, oltre alla rievocazione dei tanti sponsor che hanno accompagnato Cantù in questi anni. In sala Franco Polti e la moglie Teresa: «Salvammo Cantù all’ultimo, rinunciando a vendere i diritti a Pesaro. Per noi Cantù è emozione: abbiamo vinto, ma si poteva vincere di più». Targhe anche per altri marchi storici: Forst, Jolly Colombani e Acqua S.Bernardo.

Anche gli Eagles hanno avuto la loro vetrina: «Sono contento per Cantù– ha detto Francesco “Juary” Morabito - che ci sia in questo momento una società solida. Speriamo di vedere altre tavolate come queste».

La serata, riuscitissima, ha avuto una finalità benefica per Briantea84. Parte del ricavato servirà ad acquistare una carrozzina da gara: «Siete una realtà unica in Italia – ha ricordato Allievi – e la collaborazione con Cantù non deve mai finire».

© RIPRODUZIONE RISERVATA