Sacchetti: «Primo quarto allucinante, poi però bene»

Intervista È ovvio che vincere una partita, per quanto ininfluente in termini di classifica, sia sempre meglio che perderla

La ventesima vittoria stagionale non cambia la classifica della seconda fase dell’Acqua San Bernardo Cantù, ma coach Meo Sacchetti voleva comunque ottenere un successo al PalaRadi per chiudere al meglio la regular season.

«È chiaro fosse difficile giocare una partita con la consapevolezza che non ci fosse nulla in palio in termini di classifica. Un po’ si è visto, il nostro primo quarto, per lunghi tratti, è stato davvero allucinante, abbiamo perso un sacco di palloni per demerito nostro, compiendo scelte affrettate e sbagliate. Fatta la tara sulla condizione e sulla conduzione di gara, siamo riusciti a rimetterci in carreggiata, a giocare, a tratti la nostra pallacanestro ed è ovvio che vincere una partita, per quanto ininfluente in termini di classifica, sia sempre meglio che perderla».

La differenza tecnica fra le due formazioni si è vista nella seconda parte di gara, in cui Cantù ha pigiato forte il piede sull’acceleratore: «Alla lunga sono uscite le differenze d’organico, specie perché la Juvi era orfana, peraltro, di Allen ed Amici e dunque, con il minimo sforzo, siamo riusciti a portare a casa la partita. Sono contento che i ragazzi abbiano colto il ventesimo successo stagionale, non era semplice, né tantomeno scontato in un girone tosto come quello che abbiamo affrontato. Ora, però, azzeriamo tutto e pensiamo alla seconda fase, ancora più importante».

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