«Vitali più in tifosi
L’obiettivo è chiaro»

Uno di quelli abituati a non mollare l’osso. Un mastino, come si direbbe in ambito sportivo. Il presidente Sergio Paparelli

Uno di quelli abituati a non mollare l’osso. Un mastino, come si direbbe in ambito sportivo. Fortissimamente legato alla Pallacanestro Cantù. Della quale è vice presidente, oltre che essere il numero uno di Cantù Next.

Sergio Paparelli, che effetto le fa vedere tutta questa gente con una ritrovata voglia di esserci?

Molto bello. Abbiamo bisogno di un grande tifo per poter ambire ai nostri obiettivi. C’è la necessità di avere gente al palazzo, nella speranza che il pubblico capisca i nostri sforzi.

E ne avete fatti tanti...

Fino all’ultimo, con l’innesto di un campione come Luca Vitali, un ulteriore riferimento che fa sperare in meglio. Lo volevamo già a gennaio, l’abbiamo fortemente voluto adesso. E posso dirlo con cognizione di causa, perché siamo stati io e Andrea Mauri a condurre l’operazione.

Un altro di quelli, Vitali, che è uno spot per venire al palazzo...

E dobbiamo riempirlo, Desio. Far sentire alla squadra tutto il calore. Non ci sono, da adesso, più attenuanti.

Ci voleva proprio uno come l’ex Brescia?

La squadra ha fin qui fatto molto molto bene, chiudendo seconda e centrando i nostri obiettivi minimi. E di questo va dato atto ai giocatori e allo staff. Con Vitali abbiamo voluto fare un ulteriore innesto di classe ed esperienza, per poter dare ancora di più.

E non lasciare nulla al caso...

Siamo arrivati a un appuntamento cruciale, da sabato con Ravenna in avanti si disegnerà il destino della stagione. Abbiamo una strada sola: rimanere tutti uniti e coesi. E quando dico tutti penso alla squadra, alla dirigenza, all’ambiente e ai tifosi.

I tifosi, appunto: quelli che hanno sottoscritto l’abbonamento e ora sono in fila a esercitare la prelazione e quelli che sono tornati a farsi sentire e a riempire la curva.

Appunto. Sono convinto del fatto che l’ottenimento del risultato passi anche e soprattutto da un’unione d’intenti tra lediverse componenti, quindi avanti così, con entusiasmo. Personalmente ho parlato e mi sono speso anche con gli Eagles, spiegando loro queste cose.

I risultati si sono visti.

Siamo tutti contenti, è tornata quella vigoria che serviva. La squadra lo avverte, credetemi. Si sente tantissimo il tifo e la gente ci è molto vicina.

Da sabato è semifinale. Ravenna è già passata di recente a Desio ed è stata sconfitta. Pronostici?

No comment. Non si può dire nulla. Non voglio dire nulla.

Scaramanzia?

Chiamatela come volete. Io dico solo che abbiamo ancora tanta strada da fare e che preferisco godermi la tanta armonia tra staff tecnico e giocatori. Giocatori che, e ne sono sicuro, sono totalmente consci dell’importanza di centrare l’obiettivo.

Che è?

Quello che sapete, quello che diciamo dal primo giorno di questa stagione, e cioè portare in alto il nome del club. La Pallacanestro Cantù è storia è c’è bisogno di avere gente pronta a sbucciarsi anche le ginocchia pur di arrivare al traguardo.

Componente, questa, che alla squadra comunque non è mai mancata.

Un po’ come abbiamo fatto noi a livello di società, dal primo momento. Ora è arrivato il momento dei giocatori.

Magnifica, tra l’altro, la nuova sede.

E per questo ringrazio la famiglia Tagliabue che ci ha fatto un grande regalo. Riportare la sede a Cantù è un segnale e non solo simbolico.

Si è rivisto al palazzo, e con tanto entusiasmo, anche l’ex presidente Marson.

Un ben ri-ritornato a Davide. E lo dice uno che si è mosso in prima persona perché ciò avvenisse.

E del palazzetto futuro che diciamo?

Che c’è bisogno che torni a Cantù. Che da tanto ci crediamo. Che la gente lo vuole veramente. Ma in primis noi imprenditori, che tanto ci siamo spesi. L’entusiasmo, anche dentro Cantù Next è pazzesco.

Pronostici almeno qui ce ne faccia...

Se i tempi parleranno la nostra lingua, diciamo che per ottobre potremo togliere la prima pietra, smantellando il vecchio.

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