Pancotto contro Bucchi
I numeri della retrocessione

La media punti di Bucchi risulta superiore a quella del collega che l’ha preceduto: 0,83 contro 0,5

Non è ancora tempo di bilanci e, soprattutto, di progetti e strategie per Cantù. O meglio, il giorno per spiegare obiettivi e strategie avrebbe dovuto essere oggi, ma la conferenza stampa del club è stata rimandata a data da destinarsi a causa di un impegno improvviso del presidente Roberto Allievi.

E allora, prima che il club ufficializzi – oltre al resto – anche il nuovo allenatore, meglio chiudere i conti con il passato con un bilancio delle due facce di Cantù: quella con Cesare Pancotto e quella con Piero Bucchi. Qualche numero sparso, che non potrà consolare e che non darà alcun tipo di sollievo. Perché l’esito, Pancotto o Bucchi che sia, è stata la retrocessione in A2 dopo 27 anni.

Volendo approfondire, senza troppo sforzo, e senza voler guardare troppo ai fattori esterni (in realtà fondamentali, tipo il Covid che ha colpito Cantù due volte), basterebbe osservare la media punti. Niente di clamoroso, ma quella di Bucchi risulta superiore a quella del collega che l’ha preceduto: 0,83 contro 0,5. Emerge anche la maggior concentrazione di vittorie di Bucchi, a fronte di un minor numero di gare in panchina: 5 vittorie su 12 partite, contro le 4 su 16 totalizzate da Pancotto.

Il dato risulta ancor più evidente analizzando il percorso della squadra a Desio: nelle sfide casalinghe, la S.Bernardo di Bucchi – che aveva esplicitamente chiesto che il PalaBancoDesio diventasse un fortino – ha vinto il doppio rispetto a quella di Pancotto. Purtroppo, nel caso del tecnico bolognese, il peso specifico dei due ko interni contro Trento e Reggio Emilia - due scontri salvezza decisivi - ha travolto il buon lavoro svolto in precedenza.

Il rendimento esterno – tratto comune a entrambe le gestioni – è stato davvero deficitario: 3 vittorie in tutto, due con Pancotto e una con Bucchi.

Il coach subentrato a fine gennaio ha provato a lavorare soprattutto sulla difesa. E, in effetti, i numeri sono andati un po’ meglio. Se prima Cantù incassava 84,5 punti media a partita, evitando alcune clamorose imbarcate (tranne che con Brindisi in casa) con Bucchi è scesa a 80,08. Meglio (di poco) anche l’attacco: da 76,93 a 79 punti realizzati netti.

Curiosità: per entrambi gli allenatori, la miglior prestazione in termini di differenza canestri è stata quella contro Varese. Con Pancotto Cantù vinse a Varese di 10 (come contro Reggio Emilia a Santo Stefano), Bucchi all’esordio si aggiudicò il derby con 15 punti di divario.

Un fatto che in un’annata normale sarebbe stato molto più che un vanto per la tifoseria e che invece stavolta rappresenta un doppio rammarico, se si pensa che Varese di punti ne ha conquistati solo 2 in più di Cantù.

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