Pancotto e la ricetta per il derby
«Varese va aggredita subito»

Il tecnico di Cantù si prepara alla classicissima di domani in trasferta

Il fascino del derby Varese-Cantù è intatto, si sa. Mancherà però la cornice del pubblico delle grandi occasioni, ma ci si deve adeguare, com’è ben noto a chi frequenta stadi e palazzetti.

Quello che non dovrà mancare a Cantù sarà però la voglia di aggredire l’avversario. È il pensiero di coach Cesare Pancotto a poche ore dalla sfida che chiuderà, domani alle 20.45, il terzo turno di campionato.

Pensiero esplicitato nel racconto di un aneddoto: «Nel ’90, in un clinic il leggendario Dean Smith, storico coach di North Carolina, a cena disse ai coach che una squadra è forte quando aggredisce l’avversaria, appena annichilita da un canestro. Proiettando questo pensiero sulla partita, dopo averne vinta una ora dobbiamo avere la forza per aggredire nuovamente l’avversaria. È questo il tipo di mentalità che va costruita».

E se Cantù di partite ne ha vinta una, Varese arriva da due vittoria consecutive: «Meritate. Varese è capolista del campionato dopo due vittorie contro squadre importanti come Brescia e Fortitudo Bologna, quindi questo vuol dire fiducia. Ritengo che coach Bulleri sia molto bravo e che sia entrato in punta di piedi, portando la sua identità e dando continuità a una squadra che era già allenata. Credo che l’essere stato in passato sia giocatore sia viceallenatore l’abbia aiutato molto. C’è comunque del suo in quello che sta facendo Varese adesso».

In poche settimane, per Cantù quello di domani sarà giù il terzo confronto contro Varese, affrontata due volte in Supercoppa, con un bilancio di una vittoria a testa: «Ma questa è un’altra storia, io amo dire un altro contenitore. Quella era la Supercoppa, una competizione con partite ravvicinate. Questo è campionato ed è molto diverso. Li conosciamo, certo, ma sappiamo anche che il momento e lo stato di forma possono cambiare tutte le variabili di un match. E la vicenda Covid che li ha toccati da vicino, credo che non influirà molto sulla partita».

A proposito dei due precedenti settembrini in Supercoppa, in entrambe le sfide è emerso il grande contributo dell’argentino Scola: «Ma Varese non è solo un immenso Scola, perché altrimenti rischieremmo di guardare il dito e di dimenticarci della luna. Infatti, Varese ha avuto cinque giocatori in doppia cifra, alte percentuali al tiro, presenza sul perimetro, un buon impatto all’interno dell’area dei tre secondi ed è, infine, avversaria forte a rimbalzo. Sono tutti valori imprescindibili della squadra. Per questo, al mio gruppo, ho cercato di far capire che Varese non è soltanto un grande Scola, ma un insieme di tanti giocatori validi».

Pancotto potrà contare sulla squadra al completo, compreso Procida sfruttato contro Pesaro solo per pochi minuti: «Sarà una gara che dovremo affrontare con grande consistenza e grande concentrazione, elementi per noi essenziali. Ben prima del salto a due dovremo farci trovare preparati al tipo di partita che ci aspetta, non dimenticandoci che rappresentiamo un popolo, quello di Cantù, che ci supporta con grandi emozioni. Per noi sarà indispensabile avere energia perché giocheremo contro una squadra che ne ha molta, quindi la nostra non dovrà venire a meno. L’impatto difensivo sarà come sempre determinante». n 

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