Pancotto: «L’arrivo di Purvis?
Un bel messaggio per Cantù»

Il coach della San Bernardo Cinelandia: «È una scelta fatta in favore della squadra, perché ci piace essere propositivi»

Si fa presto a dire pausa. Perché lo stop della Pallacanestro Cantù si è limitato – si fa per dire – al solo campionato. La squadra non si è mai fermata, la società ha aggiunto un nuovo americano e si sono fronteggiati vari infortuni.

E, in vista del ritorno ufficiale in campo, l’8 marzo contro Cremona, coach Cesare Pancotto ha fatto il punto della situazione. Parlando di campo e non solo.

Coach, cos’ha cambiato questa pausa, allungata di una settimana, nelle dinamiche della squadra?

Partiamo dal presupposto che le tre settimane di stop erano previste ed è stato quindi impostato molto tempo prima un lavoro particolare, comprese le due amichevoli contro Verona e Trento. Tra l’altro, tra influenze e infortuni, abbiamo avuto un numero ridotto di giocatori. L’allungamento di un’altra settimana lo gestiremo.

E intanto è arrivato Purvis…

È una scelta fatta in favore della squadra, perché ci piace essere propositivi. Il suo arrivo dà un messaggio ai giocatori, in termini di energia e durezza mentale: è il profilo giusto per noi.

Con lui cambiano equilibri e gerarchie?

No, non cambia nulla. Ora quello che dobbiamo fare, in corsa, è inserirlo in una struttura di gioco, in un sistema come il nostro che permette inserimenti rapidi.

La lunga intervista integrale sul quotidiano La Provincia in edicola sabato 29 febbraio 2020.

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