Ruggito Briantea84: «Vogliamo
vincere in Italia e in Europa»

Dopo il successo in Coppa Italia, il tecnico Riva non si pone limiti

Primo bilancio stagionale per l’UnipolSai Briantea84, reduce dal successo in Coppa Italia contro il Santo Stefano Avis Macerata. È l’allenatore Daniele Riva a fare il punto della situazione anche in ottica serie A, con l’esordio previsto per il 9 gennaio a Reggio Calabria. Un biglietto ad visita per la squadra di fronte a un nuovo ciclo. Possibilmente di vittorie.

La Coppa Italia, settima della storia brianzola e quinta consecutiva, è stato il suo primo trofeo dal ritorno sulla panchina canturina. Un segnale importante alla serie A. Dove pensa che possa arrivare questa nuova Briantea84? «L’obiettivo è quello di continuare a riconfermarsi tra le migliori squadre d’Europa. È stato emozionante vincere questo trofeo, la conferma di un lavoro che abbiamo impostato da diversi mesi. Questa vittoria potrà essere goduta pienamente a fine stagione. Adesso dobbiamo rimanere concentrati».

Avete battuto una delle più quotate pretendenti al titolo. Come valuta Santo Stefano dopo questa partita? «È una squadra sicuramente temibile, perché comunque mette sul campo tanti giovani che hanno grinta. Abbiamo visto che sono alla nostra portata».

Come sta influendo la pandemia sul vostro lavoro? Come avete pianificato la preparazione da qui al debutto di Reggio Calabria? «Ora dobbiamo essere bravi a cercare le motivazioni per continuajre ad allenarci intensamente: alzare l’asticella. Non dobbiamo sprecare quello che abbiamo fatto fino ad oggi e riprendere a lavorare su quello che non siamo riusciti a esprimere durante la Coppa Italia, sugli errori».

Un commento sul ritorno di Giulio Maria Papi. «Ha attraversato un periodo complicato, è ritornato in campo dopo un anno esatto dall’infortunio. Sicuramente per lui è stato importante rompere il ghiaccio dopo tanto tempo, più di altri. È sceso in campo con tranquillità, con l’obiettivo di riprendere confidenza con la palla e il parquet. Deve continuare così, senza pressioni».

In Coppa sono state determinanti anche le prove dei veterani. Ottimo anche l’impatto del rientrante Alberto Esteche e del nuovo arrivato Driss Saaid. Dove sta la forza di questo gruppo? Com’è allenare campioni di questo calibro? «La forza sta nella consapevolezza di essere un gruppo. Per allenare giocatori di questo calibro è importante non smettere di confrontarsi, è l’arma migliore. Penso sempre che sia importante non lasciare nulla al caso. Tanto e intenso deve essere il lavoro in palestra per poi mettere in campo quello che si è preparato, senza improvvisare niente».

Non dimentichiamoci dei giovani come Lorenzo Bassoli, Nicolas De Prisco, Karim Makram e del nuovo arrivato Luka Buksa. «Hanno iniziato in maniera stupenda, penso all’emozione di Bassoli nell’essere entrato a partita in corso da protagonista, come anche il debutto di Buksa. I ragazzini sono parte integrante del gruppo, come tutti. Ognuno di loro potrebbe fare qualsiasi altra cosa piuttosto che venire in palestra a sudare. Ho visto tanti sacrifici che serviranno per costruirsi un grande domani. De Prisco e Makram, non presenti in Coppa, hanno comunque dato il loro grande contributo nel primo mese di allenamento. Scuola, attività, allenamenti con la squadra di serie A e la giovanile: il carico per loro quattro non è poco.

Sono tutti integrati nella squadra, ognuno ha il suo spazio e tutti li fanno sentire importanti».

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