Sodini: «Cantù, facciamo 4 su 4
e andriamo dritti dritti ai playoff»

Il tecnico della Red October si prepara al finale di stagione: «Siamo tutti concentratissimi»

Mentre in qualche bottega di Cantù deve esserci per forza un artigiano al lavoro per costruirgli un monumento equestre per ciò che ha fatto, lui, canturino ormai d’adozione e quindi stra-laborioso, prepara, nel suo ufficio e in palestra, il finale di stagione della Red October. Marco Sodini e un playoff da conquistare. Stavolta, forse, più che mai.

Coach, dopo questo tour de force, come si sente. Nel senso che si sente di aver raccolto tanto o poco?

Siccome sono un ambizioso per natura, come premessa mi verrebbe voglia di dire che avrei preferito vincerle tutte e cinque, perché io ci infilo anche la sfida con Torino e non solo, Venezia, Brescia, Bologna e Milano.

E invece?

Invece, ragionevolmente, prenderne tre sarebbe stato il massimo. Quindi direi che il bilancio è in linea con le aspettative.

Ce n’è una che pesa di più?

Quella con Bologna, per l’effetto che ha avuto, cioè portarci sul 2-0, ha un peso specifico di un certo tipo in un’eventuale ottica playoff. ma non faccio classifiche.

E adesso il via alla volata. È l’ideale arrivare in queste condizioni alle ultime quattro?

Per prima cosa c’è una problematica diversa, ed è quella di dover tenere conto che stavolta affrontiamo quattro squadre con un record peggiore del nostro.

Quindi?

Quindi le aspettative dicono che potrebbero bastare tre vittorie per arrivare alla post season, ma è meglio farle nostre tutte e quattro per essere sicuri.

E voi quattro di fila in stagione non le avete mai conquistate...

Appunto.

Dunque?

Dunque entra in ballo una problematica accessoria, e cioè quella di incontrare in trasferta due squadre (Pesaro e Capo d’Orlando) che lottano per non retrocedere. E la storia insegna che nelle ultime di campionato queste formazioni si trasformano nei cani peggiori da affrontare. In più Pesaro è da anni abituata a giocarsi queste gare della vita, quindi c’è da stare molto attenti.

Dal suo osservatorio, come si sta approcciando la squadra al momento?

Siamo tutti concentratissimi, ognuno vuole continuare a fare la sua parte e arrivare ai playoff. Chappell e Culpepper, ad esempio, che essendo i due acciaccati ho sentito per primi l’altra mattina, mi hanno confermato i pensieri della squadra: “Dobbiamo vincerle tutte e andare avanti, coach”, mi hanno detto. E sono sicuro che non ci sia nessuno, tra staff, squadra e società, che pensi di non centrare l’obiettivo.

Anche perché con le due in casa dovreste avere un po’ più di agio...

Non direi. Reggio Emilia ipoteticamente potrebbe anche rientrare in un discorso ambizioso e Brindisi, dal canto suo, ha visto bene di incasinarsi la vita con la sconfitta con Capo d’Orlando.

La ricetta, dunque?

Non sottovalutare nessuno. Soprattutto noi, squadra che deve sempre dare il 100% per cercare di vincere la partita. Il fattore campo? In questo scampolo di stagione conta poco, anche se non nascondo che un pubblico come il nostro aiuti, eccome.

Arrivare al momento decisivo con quattro-quinti di quintetto all’asciutto di playoff italiani può essere un handicap?

Non direi, perché non avere particolari metri di giudizio aiuta a mantenere la mente libera. L’importante sarà essere sempre con la testa nella partita. Sia che ci si trovi in vantaggio di tanto, sia che si debba recuperare. E su questo punto non aver mollato sotto di 17 con Milano mi aiuta a essere ancor di più ottimista.

Tra i meriti di quest’ultimo periodo, anche quello di riuscire a trasformare le sconfitte in... vittorie. E ci riferiamo alla semifinale di Coppa Italia con Brescia, arrivando dopo l’exploit trionfale con Milano, e alla gara di domenica con la stessa EA7, portnado all’incasso il record assoluto di presenze...

Questa è la conferma della voglia di Pallacanestro Cantù della gente di Cantù. E nessuna come questa squadra dal punto di vista emozionale può incarnare i cardini della canturinità: soffre e s’emoziona, piange e gioisce. Ci avviciniamo, insomma, in tutto alla visione dei nostri tifosi.

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