Basket / Cantù - Mariano
Sabato 20 Novembre 2021
Sodini: «Io 19 di fila
ma mi fermerei per la A»
«Baratterei subito la certezza della promozione con una sconfitta, prima o poi. Però...»
Sette vittorie su sette, risultato scontato? No, anche se c’era tutta la voglia di partire bene. Ma un conto sono le premesse, un altro la prova dei fatti. Ora, Cantù non vuole certo fermarsi e, domani contro l’Ucc Piacenza in trasferta, cerca l’ottava vittoria consecutiva. Coach Marco Sodini – pur confidandoci un po’ – non è caccia di record a tutti i costi: «Baratterei subito la certezza della promozione con una sconfitta, prima o poi. Però, se posso battere il mio record di 19 vittorie consecutive, di certo non mi scanso…».
Cantù e Piacenza – sponda Ucc - un po’ già si conoscono. Si sono affrontate due mesi fa in Supercoppa di A2, Cantù vinse 73-60 - partita che non regalò ai brianzoli l’accesso alle Final Eight -, ma le cose da allora sono cambiate: «Fa poco testo quella partita di precampionato. Noi abbiamo eliminato alcuni errori, migliorato altre situazioni, abbiamo un Cusin in più che allora non c’era. Lo stesso vale per loro. Sarà un’altra partita». E, dopo sette partite, Sodini e il suo staff si sono fatti un’idea più che completa sull’avversaria di domani: «È una squadra equilibrata, perché coach Salieri è un tecnico strutturato che detta regole molto ben definite e i giocatori sono bravi a seguire le richieste».
Se è vero che Trapani e Orzinuovi facevano leva fondamentalmente sulle prestazioni di tre giocatori, Piacenza ha una mentalità molto differente: «I dieci giocatori a disposizione di coach Salieri scendono in campo con minutaggi importanti. Questo significa avere una distribuzione delle responsabilità molto diversa rispetto alle ultime squadre che abbiamo affrontato. In questo equilibrio, hanno in DeVoe un buon terminale e in Cesana un elemento condizionante».
È anche una squadra da non sottovalutare, perché può accendersi da un momento all’altro. Per contrastarla, Sodini non ha dubbi «Dovremo essere bravi a rompere il loro flusso di gioco: meno attenzione all’individuo, più all’interruzione delle loro situazioni d’attacco. A gioco rotto, possono essere meno performanti, la chiave di lettura può essere questa».
Ma, come al solito, sarà Cantù a dover mettere qualcosa in più per continuare il processo di miglioramento che porterà la squadra ai playoff: «Mi aspetto progressi nell’attenzione generale. Contro Orzinuovi siamo andati benissimo per tre quarti, è stata forse la migliore di tutte sotto questo profilo. Vogliamo spingerci oltre e coprire l’intero arco della partita, limando quelle disattenzioni che potremmo non avere».
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