Sodini, macché ferie
È già al lavoro

in pieno luglio Marco Sodini nelle palestre di Cantù, Senna e Cermenate con alcuni ragazzi del Pgc

Ci vuole passione, canta Ramazzotti. E non è mosso dalla passione un allenatore di serie A che visiona, in pieno luglio, un gruppo di talentuosi cestisti Under 20? Marco Sodini l’ha fatto in questi giorni, nelle palestre di Cantù, Senna e Cermenate con alcuni ragazzi del Pgc.

In piene ferie: «Perché passare delle ore con questi ragazzi? Perché il Pgc è una delle realtà di più alto livello in Italia a livello di settore giovanile e non devo ricordare io i tanti successi ottenuti e i talenti plasmati. Io poi ho un’attenzione personale sul tema: ho allenato nei settori giovanili, le Nazionali Under, credo nel coinvolgimento e nella reciprocità che credo sia giusto vada data anche al territorio».

Ma da qui a dire che qualcuno di questi giovani entrerà nel roster della prima squadra, ancora ce ne passa: «Non dobbiamo nemmeno dirlo a loro... Cinque-sei faranno il precampionato con noi, ma sarebbe sbagliato creare false illusioni in ragazzi di talento. Anche perché la A2 non è una sciocchezza…».

E si entra velocemente in un argomento che sta a cuore al coach: «La squadra avrà bisogno di gente che ci consenta di risalire subito. Un ragazzo che merita può stare nel roster, ma deve dimostrarlo: chi vince la A2, di solito non gioca con squadre giovani. Lo stesso Sacripanti ha vinto a Napoli con un’intelaiatura solidissima, e questo spesso fa la differenza».

Sodini va al sodo: «L’attenzione è tutta rivolta al mercato italiano in questo momento, perché c’è necessità di costruire uno zoccolo duro: otto italiani sono fondamentali. Arriveranno giocatori forti, ambiziosi e non frustrati, giocatori che abbiano un rendimento costante per tutta la stagione, che non viaggino a corrente alternata. Aggiungo che se un giocatore oggi non capisce qual è il contesto a cui si approccia qui a Cantù, secondo me sbaglia: non ci nascondiamo, chi viene qui deve giocare non per la promozione in A, ma per partecipare a una coppa europea tra due anni».

In quest’ottica rientra anche il primo arrivato a Cantù, Lorenzo Bucarelli: «In questa Lega di sviluppo ci sono giocatori che possono diventare i nuovi Spissu, Tessitori o Abass, e lui è uno di questi: miglior giovane della A2, si è caricato l’Eurobasket Roma sulle spalle con responsabilità. Ho zero dubbi sul fatto che proseguirà il suo percorso».

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