Basket / Como cintura
Sabato 16 Ottobre 2021
Tabellone di Casnate, la nuova vita
Quei nomi del 2012 non ci sono più
La sistemazione dell’impianto ha eliminato l’ultima formazione della grande Comense
Era inevitabile prima o poi. Sui due grandi tabelloni elettronici segnapunti del PalaFrancescucci di Casnate, l’ex PalaSampietro, sono scomparsi i nomi delle giocatrici della Comense.
Erano quelli dell’ultima partita giocata nella semifinale scudetto di basket femminile dell’aprile 2012 contro Schio. Di lì a poco, la gloriosa società nerostellata sarebbe stata inghiottita nell’oblìo, tra lo sconcerto dei suoi atleti e simpatizzanti.
Ebbene, da allora e per quasi dieci anni quei nomi hanno campeggiato sui due tabelloni. Un cimelio curioso e simbolico. Tanti i selfie di ex giocatrici o appassionati nerostellati, che transitando al palazzetto approfittavano per immortalarsi.
I due tabelloni però accusano il tempo (l’impianto è stato costruito dalla Comense nel 1990). Quello sopra l’atrio è stato danneggiato durante i lavori per la sostituzione delle balaustre a fine 2019, e da allora era spento. L’altro funziona, ma è posizionato dietro le panchine, e quindi non a norma per il basket.
I Comuni di Como e di Casnate avevano fatto sapere che la riparazione non sarebbe stata conveniente, ma che l’acquisto di un nuovo apparecchio (20mila euro) era rimandato. Nulla però si è più mosso. Fatto sta che nei giorni scorsi le due società di pallavolo, Alba Albese in particolare e Libertas Cantù, hanno preso l’iniziativa di ripararlo.
Sostituito il trasformatore e resettate le schede di memoria, spendendo meno di mille euro, il tabellone è ripartito. Certo, diverse luci non vanno e i numeri non sono ben leggibili… Ma grazie alla collaborazione tra le due società, è stato risolto un problema. Con l’occasione però, sono stati tolti i nomi delle giocatrici perché forse potevano creare confusione.
«Prima o poi ci stava se ci mettono i nomi attuali – commenta Viviana Ballabio, la mitica capitana della Comense -. La cosa che mi dispiace però è che, va bene cambiare nome al palazzetto, va bene togliere i nomi delle giocatrici, ma sembra fatto per alienare una storia. E che i Comuni di Como e di Casnate non abbiamo l’attenzione per dedicare uno spazio, in memoria di quello che è stato per lo sport comasco».
Laura Spreafico era una delle superstiti “appese” sui tabelloni. «Quando ho visto la foto senza i nomi- dice - un po’ di tristezza c’è stata. Viene a mancare un pezzo di storia. D’altra parte è giusto guardare avanti. La mia speranza è che gli stendardi che sono sul soffitto, con scudetti e coppe, restino dove meritano per tramandare quanto la Comense è stata importante».
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