Udine-Cantù
si gioca al 99%

Non ci saranno, salvo sorprese, decisioni sul rinvio. L’unica causa che potrebbe portare a uno spostamento della gara può essere un nuovo contagio

Udine, ora, vuole giocare. E Cantù si adegua alla situazione, pur con qualche fastidio. Domenica – ormai sembra certo – Cantù-Udine si disputerà regolarmente, alle 17 come da programma.

Non ci saranno, salvo sorprese, decisioni sul rinvio. L’unica causa che potrebbe portare a uno spostamento della gara può essere l’esito dei tamponi a cui il gruppo squadra di Udine si è sottoposto ieri: se non emergeranno positività, la partita si giocherà regolarmente. Oppure, in ultima analisi potrebbe esserci – ipotesi remota – una decisione della Fip che, in nome della pubblica sicurezza e della salute, decida il rinvio d’ufficio.

Il quadro – clinico e umorale -, nelle ultime ore è decisamente cambiato: da una situazione di isolamento fiduciario - programmato inizialmente fino a domani -, si è passati a una Udine che ha invece già ripreso ad allenarsi, avendo ottenuto dall’azienda sanitaria locale il permesso di svolgere allenamenti, sebbene in forma individuale per due giorni e a porte chiuse. Fondamentalmente, resta solo capitan Antonucci l’unico giocatore ancora alle prese con i postumi di un Covid affrontato in maniera davvero pesante. E che domenica sarà sicuramente assente. Restano in quarantena in due: l’assistente allenatore Carlo Campigotto e il giocatore Marco Pieri, in quanto coinquilini di Carlo Finetti, risultato positivo al Covid venerdì scorso.

Ma, da oggi, il gruppo tornerà ad allenarsi insieme e questo rappresenta un po’ la svolta nella vicenda. Udine si è infatti detta disponibile – non avendo più l’obbligo dell’isolamento - a rinunciare al diritto di avere cinque giorni pieni per preparare la partita, come da regolamento Fip. Un lasso di tempo minimo, sotto il quale una società può richiedere senza problemi il rinvio d’ufficio della gara. Fermo restando che gli screening continuano quotidianamente, come ormai da un paio di settimane a questa parte a Udine.

È chiaro che, con queste premesse, Udine sia – anche per scelta – in grado di poter reggere la partita di Desio contro Cantù. L’approccio iniziale di Udine era però stato diametralmente opposto: venerdì scorso l’Apu annunciava in anteprima il rinvio delle partite contro Torino e contro Cantù. Una mossa che era piaciuta poco a Cantù, che aveva replicato con un comunicato in cui si ribadiva che ogni decisione doveva spettare alla Fip e non ai friulani.

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