Sport / Cantù - Mariano
Venerdì 17 Agosto 2018
Brienza, “capo” Cantù
«Buoni segnali da tutti»
Basket - Fino all’arrivo di Pashutin toccherà al figlio prodigo gestire la situazione
BASKET
Per ora le chiavi degli allenamenti sono in mano a lui e al preparatore atletico Oscar Pedretti. Nicola Brienza, in attesa dell’arrivo di Evgeny Pashutin, sta guidando le prime sgambate dei giocatori e ieri ha potuto iniziare con i primissimi lavori con la palla in mano.
«In realtà in questi giorni quello che lavora di più è Oscar - dice il tecnico -. Stiamo semplicemente facendo i primi test fisici, un po’ di lavoro giusto per togliere la ruggine accumulata durante l’estate. In questa fase è importante conoscerci non solo come squadra ma anche dal punto di vista umano, siamo proprio all’inizio».
Sono solamente i primi giorni, c’è ancora tanto da vedere e conoscere, ma le prime impressioni sono positive, il morale è alto e ci si allena con serenità: «Gli italiani già li conoscevamo e sapevamo tutti che si sarebbero presentati asciutti e in forma - prosegue Brienza -. Sono bravi ragazzi e si sono subito messi a disposizione. Sono contento, con loro si lavora bene».
Stessa positività anche per i due Usa, Ike Udanoh e Gerry Blakes: «Sì, mi hanno fatto una buona impressione - spiega -, appena arrivati si sono messi subito a disposizione e hanno una gran voglia di iniziare a giocare e allenarsi. Mi sembrano ricevere bene i segnali. Chiaro siamo solo all’inizio, però mi sembra che il processo di ambientamento sia buono, hanno già iniziato a conoscere lo staff, i compagni e la città, le impressioni sono positive, insomma, direi che sta andando bene».
Vice coach “promosso” capo allenatore in attesa dell’arrivo di Pashutin, con il quale ormai da qualche giorno si sente costantemente per fare report sugli allenamenti e programmare il futuro: «Ora ci sentiamo quotidianamente per ogni tipo di aggiornamento e per mettere giù una scaletta - la conclusione -. È ovvio che dobbiamo essere sincronizzati al massimo e quando arriverà sarà interessante lavorare con lui. Per ora ci teniamo in costante contatto, ancora qualche giorno e anche lui sarà dei nostri e potremmo finalmente iniziare a lavorare al completo».
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