Bucchi: «C'è tanto da lavorare
Dobbiamo essere più esigenti»

Il nuovo coach di Cantù dopo il successo contro Varese. «Serve essere più coesi: i ragazzi ci hanno provato, ma ci sono ancora errori che vanno eliminati».

Prima vittoria per Piero Bucchi sulla panchina della Pallacanestro Cantù, 330a in carriera. Un esordio convincente a pochi giorni dal suo arrivo, in un derby dal valore doppio, ma il tecnico bolognese non si lascia troppo andare a facili entusiasmi: «C’è tanto lavoro da fare».

Ma, ovviamente, prima di mettere le mani avanti, lascia spazio a considerazioni positive dopo la netta affermazione contro Varese, squadra ancora debilitata e decimata dal Covid: «È una vittoria che fa piacere - ammette il coach dell’Acqua S.Bernardo -, una vittoria che volevamo fortemente, che dà punti preziosi in classifica e un 2-0 nello scontro diretto. Quindi, per tutti questi motivi, parliamo di una vittoria importante».

Ma il tecnico, a Cantù solo da una manciata di giorni, sa bene che la risalita è appena cominciata e che la lotta per la salvezza non si esaurisce certamente oggi: «Se devo essere sincero, c’è tanto lavoro da fare. Ci sono diversi errori da correggere. Dobbiamo essere più coesi: i ragazzi ci hanno provato, ma ci sono ancora errori che commettiamo e che vanno eliminati». Con una sosta lunga all’orizzonte - ma prima ci sarà l’impegno a Venezia per la quarta giornata di ritorno - il coach potrà mettere a punto alcuni meccanismi: «La cosa importante è che c’è disponibilità al lavoro e all’ascolto. Il tempo e il lavoro devono dare risultati che ci permettano di migliorare in diverse parti del campo, in attacco ma soprattutto in difesa».

Prima del derby, nel corso della sua presentazione di giovedì, coach Bucchi aveva chiesto «facce arrabbiate». Le ha viste? «Tutti ci hanno provato, ognuno ha dato quello che poteva dare in questo momento. Dobbiamo essere più esigenti con noi stessi, vogliamo fare ancora passi in avanti. Quello che abbiamo visto contro Varese è un buon inizio, perché la vittoria permette di lavorare con più serenità, ma deve essere solo un primo passo per portare miglioramenti importanti».

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