Grande lutto nel calcio dilettantistico comasco. È morto nella notte, Mario Aggio, uno dei dirigenti più conosciuti della provincia. Era così Mario Aggio, 68 anni, personaggio apparentemente schivo, ma abilissimo – e attentissimo - nelle relazioni personali con i “suoi” giocatori.
Ha portato il Sagnino, negli anni ’90, fino all’Eccellenza, un traguardo assolutamente al di sopra delle possibilità del piccolo quartiere, sfiorando addirittura la D.
Finita male l’esperienza a Sagnino, ha spostato il suo baricentro alla Guanzatese. In serie D, affidandosi a Braglia, Terraneo e Torre, ha sfiorato la promozione nei professionisti.
Ha finto di ritirarsi dalle scene, ma in realtà non se n’è mai andato. È stato direttore generale del Tavernola, ha dato una mano al Pontechiasso, la squadra del suo quartiere.
L’ultimo capolavoro, associato però a un’altra tremenda delusione, è stata al Sagnino. Quando la squadra tre anni vinse i playoff di Prima categoria, ma la società decise di non iscriverla al campionato di Promozione. Uno smacco che, anche in tempi recenti, Aggio faceva capire di non aver ancora digerito.
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