Calcio Como, Angiuoni va risarcito
E il giudice manda gli atti in Procura
Il giudice dà ragione all’ex presidente, la società deve sollevarlo dalle garanzie su Orsenigo: ma la situazione del club ora va in mano alla Procura e rischia il fallimento
Il Calcio Como sconfitto dal Tribunale nella querelle con l’ex presidente Enzo Angiuoni. Ed è una sconfitta pesante, al di là delle conseguenze immediate. Intanto la società deve sollevare l’ex presidente dalla garanzia fidejussioria sul mutuo per l’acquisto del centro sportivo di Orsenigo, o in alternativa prestare garanzie personali per assicurare ad Angiuoni la copertura di un’eventuale azione di regresso. Parliamo di garanzie intorno ai 700.000 euro. Il tutto deve avvenire entro trenta giorni. In caso contrario, per ogni giorno di ritardo oltre i trenta giorni, il Como dovrà versare ad Angiuoni 500 euro in più. Ma nel provvedimento emesso dal giudice Alessandro Petronzi, oltre a queste conclusioni, ci sono dei passaggi ripetuti e sottolineati sullo “stato di insolvenza” della società. Uno stato che, si legge non è solo di “mera illiquidità transeunte”, ma di stato di insolvenza vero e proprio “in quanto impossibilitata a fare fronte regolarmente all’attività imprenditoriale e a soddisfare secondo parametri di normalità imprenditoriale le esposizioni debitorie”. Per questo motivo il giudice ha stabilito di sottoporre la situazione del Como all’attenzione della Procura per le valutazioni di competenza. In pratica, il Como può rischiare il fallimento.
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