Calcio / Como città
Mercoledì 22 Giugno 2022
Ciciretti: «La squadra è bella. Io resterei al Como»
Tira aria di divorzio, ma il fantasista arrivato nel corso della stagione ancora ci spera
Tira aria di divorzio. Ma Amato Ciciretti ancora spera nel Como, in una chiamata e in una conferma. Perché a Como si è trovato bene e perché è una realtà di serie B in crescita. Il giocatore, 28 anni, arrivato in prestito dal Pordenone lo scorso gennaio (il Como può anche vantare un diritto di opzione fino al 30 giugno per riscattarlo) ha fatto intravedere lampi di classe. Ha giocato poco – 11 presenze, solo 4 volte da titolare per un totale di 457 minuti in campo – ma la qualità si è vista tutta.
Ma, al momento, sembra difficile che il Como punti ancora su di lui. Non ci sarebbe unità di vedute tra mister e società: Gattuso lo vede poco come esterno nel 4-4-2. In attesa di notizie, il giocatore cresciuto nella Roma, si gode gli ultimi giorni di vacanza al mare con la famiglia, a Ibiza. Con la speranza di non dover rifare ancora una volta la valigia – calcisticamente parlando –, come gli è capitato troppo spesso in carriera.
Amato, come andrà a finire con il Como?
Io so davvero poco, è tutto in mano al mio procuratore e alla società. So che c’era un interesse da parte del Como, che sembrava intenzionato a confermarmi. Si stava aspettando solo una parola del mister prima di decidere.
E tu come vorresti che finisse?
Io vorrei tanto rimanere a Como, lo dico davvero. Ma dipende soprattutto da altre persone, più che da me. Il mio parere l’ho già manifestato a chi di dovere e sono anche io in attesa di una risposta definitiva.
L’alternativa a Como può essere tornare a Pordenone in serie C?
Ho altri due anni di contratto con loro, ma sono stato messo fuori rosa e non vedo un futuro là… Sinceramente spero di trovare una soluzione differente.
Qual è il bilancio dei tuoi pochi mesi a Como? Partiamo dalla squadra: si poteva fare di più, o va comunque bene così?
La squadra era davvero bella, ha espresso anche un gioco efficace. Io però credo che abbia ottenuto meno rispetto alle potenzialità della rosa. Ma la salvezza è comunque un traguardo importante, specialmente per una neopromossa.
E il bilancio personale di Amato Ciciretti?
Credo di aver fatto benino. Non ho giocato molto: appena sono arrivato ho avuto qualche problema fisico e dovevo recuperare dopo l’inattività forzata a Pordenone. Credo di aver comunque dato un buon contributo alla causa.
Sembra che ci sia stato un “equivoco” tattico: Ciciretti è un trequartista o un esterno?
A me piace giocare davanti, sono un giocatore offensivo. Come esterno, mi sento più portato per il 4-3-3, un modulo più spregiudicato rispetto al 4-4-2 che ammetto di avere un po’ sofferto. Quando abbiamo giocato con il trequartista e quando sono stato impiegato in quella posizione, credo di essere andato molto meglio.
Restano negli occhi dei tifosi alcune “perle”: il secondo tempo di Ascoli, i gol di grande qualità contro il Perugia e il Cittadella…
Venivo da sei mesi difficili, a Pordenone, dove ero finito ai margini della rosa. Una volta arrivato a Como, ci ho messo un po’ a rimettermi in sesto fisicamente. Poi sono arrivati quei due gol contro Perugia e Cittadella che mi hanno ridato fiducia. Ma se devo scegliere, dico quello segnato a Perugia: controllo complicato e botta sotto la traversa, decisivo per la vittoria.
Appena arrivato a Como hai detto: «Qua ho l’opportunità di fermarmi per qualche anno». Confermi?
Il senso di quelle parole è che dopo tanto girovagare, dopo aver cambiato destinazione tante volte nel corso degli anni, mi sarebbe piaciuto provare a costruire qualcosa in una squadra e in un una città, per più tempo.
Se non dovesse succedere?
Mi guarderei intorno, come fa qualsiasi giocatore.
Come ti sei trovato a Como?
Benissimo, sia per il tipo di città, sia per l’ambiente che ho trovato al mio arrivo. Ho instaurato fin da subito un ottimo rapporto con i compagni e, come ho detto, a Como sono pronto a tornare volentieri.
Hai conosciuto anche i tifosi?
No, non ci sono state occasioni per farlo in maniera approfondita.
Che serie B sarà la prossima?
Durissima, leggendo i nomi delle squadre della prossima stagione sarà ancor più competitiva di quella appena terminata. Sia le squadre retrocesse dalla A, sia le neopromosse dalla C sembrano decisamente agguerrite. Vedo tante squadre che possono puntare alla promozione e altre che stanno cercando di allestire organici competitivi: non sarà una passeggiata di salute...
La Roma, la squadra per cui fai il tifo, che campionato pensi disputerà?
Noi romanisti ora siamo contenti, leggo di tante voci su Cristiano Ronaldo: spero tanto che arrivi davvero in giallorosso, per me sarebbe un grande colpo di mercato. Intanto godiamoci la vittoria in Conference League, importantissima perché era da troppi anni che la Roma non vinceva un trofeo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA