Calcio / Olgiate e Bassa Comasca
Martedì 27 Novembre 2018
«Como, atteggiamento presuntuoso
E ora gli attaccanti si sveglino»
Il direttore tecnico Corda è arrabbiatissimo dopo il pari a Darfo Boario
Presunzione. Anzi, presuntuosità, come la definisce Ninni Corda. Quella che il dizionario spiega come “alta considerazione di sè”. Questo è stato, secondo lui, il peccato del Como domenica a Darfo Boario. E il motivo per cui non si è vinto, concedendo al Mantova la possibilità di prendersi un ulteriore vantaggio in classifica. E il giorno dopo, come avviene dall’anno scorso a questa parte quando le cose vanno male, il direttore tecnico chiede la parola.
Corda, è ovvio che lei sia arrabbiato...
Arrabbiatissimo, certo. Non ci possiamo permettere partite così.
Così, in che senso?
Con questo atteggiamento presuntuoso, appunto. Che poi è quello che ci ha causato anche le frenate di Villa D’Almè e di Seregno. Sono questi i punti che ci mancano rispetto al Mantova. Loro lì hanno vinto.
E’ stata questa, allora, la differenza tra la capolista e il Como, almeno sinora?
C’è stato anche lo scontro diretto. Che noi avevamo affrontato nel modo giusto anche se abbiamo perso. E ci sono quei tre punti. Ma li avremmo già recuperati se sapessimo gestire bene le vittorie. Invece noi battendo il Rezzato poi ci comportiamo come se avessimo vinto la Champions League.
Addirittura...
Ma sì, troppa positività, e va a finire che in settimana poi si lavora male, con superficialità. E si va in campo così. Guardate il Mantova, si prende il primo posto da solo e poi continua a vincere, non si siede sul traguardo.
A Darfo c’era di fronte la difesa più forte del campionato, si sapeva che non sarebbe stato facile.
E noi a quella difesa, noi che siamo invece la squadra che ha segnato di più, siamo riusciti a fare solo un po’ di solletico. In questo senso vorrei dire che si devono anche un po’ svegliare i nostri attaccanti. Perchè è vero che abbiamo fatto tanti gol, ma ci hanno quasi sempre salvato i gol dei difensori, dei centrocampisti, di Gentile. Nel Mantova quasi tutti i gol li fanno gli attaccanti...
Un rimprovero, quindi, a chi gioca davanti?
Stanno facendo un po’ meno di quello che possono fare, parlo di numero di gol. Anche se il pareggio di Darfo è colpa di un atteggiamento sbagliato da parte della squadra, in generale.
Come la si risolve?
Lavorando, mettendo giù la testa, stando zitti, e non pensando di essere arrivati chissà dove solo perchè si vince una partita.
Quest’anno non ci sono i dubbi dell’anno scorso di questi tempi sulla validità e sulla completezza dell’organico.
Direi proprio di no. L’abbiamo visto che quando andiamo in campo nel modo giusto possiamo essere i più forti di tutti. Ma quando non lo facciamo siamo una squadra assolutamente normale.
Una squadra che cambia spesso, una gran risorsa che potrebbe anche diventare un problema?
No, non è questo il problema. Se parliamo per esempio di Darfo, con due ragazzi del 2000 in campo, c’era anche qualche scelta obbligata legata a qualche problema in settimana. E poi, diciamolo, chi non si è ripreso il posto è perchè non ha dimostrato sufficiente voglia. Ma sul fatto che tutti i nostri giocatori siano validi non ho il minimo dubbio. E’ l’atteggiamento il problema su cui si deve lavorare.
Dover raggiungere il primo posto può essere un’ossessione con effetti negativi?
Credo che la cosa giusta da fare sia non parlarne più, almeno sino a Natale. Non parliamo più del Mantova, non pensiamoci. Che a questo punto porta anche male. Sembriamo il Napoli con la Juve, grandi partitoni e poi si inciampa nelle cose più semplici. Gli altri intanto stanno zitti e vincono sempre...
Lilliana Cavatorta
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