Como calcio
Giovedì 23 Febbraio 2012
Gregorio e Caimi
re del wakeboard
"Sono caduta nelle qualifiche riportando danni alla caviglia sinistra e alla mano destra. Maurizio Ruga, il fisioterapista della nazionale, mi ha messo in condizioni di fare la finale, fasciandomi stretto sia la mano, sia la gamba"
«Sono caduta nelle qualifiche - spiega - riportando danni alla caviglia sinistra e alla mano destra. Maurizio Ruga, il fisioterapista della nazionale, mi ha messo in condizioni di fare la finale, fasciandomi stretto sia la mano, sia la gamba fino al ginocchio. Il dolore l'ho sentivo lo stesso, ma l'adrenalina è stata più forte, permettendomi di vincere». Adesso come va? «La mano ha già fatto il callo osseo e la caviglia è ancora legata stretta. In settimana devo fare le radiografie. Spero che non si tratti di fratture, ma solo di distorsione».
Anche Nicolò Caimi vanta una dinastia di campioni. Dal nonno Antonio, pilota di motonautica, al papà Giuseppe "Buby", pure lui pilota, che ha trainato Stefano Gregorio al titolo mondiale nel 1995. La mamma, Valeria Bruschi , campionessa di sci nautico velocità (5 titoli italiani e 3 Coppe Europa). Lo zio, Pierantonio "Toto", l'indimenticato pluricampione italiano ed europeo, perito in un tragico incidente di gara a Colico. Per Nicolò, questo è il primo titolo europeo. Che effetto fa? «Fantastico. Ero partito con molte speranze - ribatte - sapendo che avevo la possibilità di farcela, ma mi rendevo anche conto che non sarebbe stato facile contro avversari di così alto livello».
Quindi? «Penso che la mia arma vincente sia stata la capacità di ragionare, affrontando tutte le fasi delle qualifiche e delle semifinali con l'uso razionale delle mie capacità, senza mai rischiare oltre il limite».
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