
Como calcio
Lunedì 07 Maggio 2012
Ramella è felice
ringrazia la mamma
Polemico, arrabbiato, per niente disposto al dialogo. Non è la faccia di un allenatore che si è appena salvato, non è questa la faccia consueta di Ernestino Ramella
In pochi secondi due ringraziamenti e una frecciata: «Non fatemi domande, non risponderò. Oggi parlo solo io. Ringrazio mia madre, che ha 88 anni, per questa salvezza. Adesso vado a trovarla a Pavia. Quest'anno sono successe cose strane, tutte negative per il Como. L'epicentro si è verificato a gennaio. Ringrazio anche chi ha creduto in me e nella mia sincerità».
Tutto qua. Non un cenno alla salvezza, alla partita, alle difficoltà della squadra degli ultimi tempi. Solo un salto nel tempo, a quattro mesi fa: gennaio, il mese del mercato di riparazione, delle operazioni effettuate dalla società evidentemente non gradite, o non del tutto.
Ma gennaio è anche il mese del suo esonero mascherato da dimissioni. Il mese che ha portato in panchina prima Manari, poi Chiarenza e in cui la squadra di fatto ha dilapidato il vantaggio accumulato nel girone di andata. Uno sfogo, che magari nei prossimi giorni, a mente fredda, il tecnico potrà spiegare meglio.
Tra i volti sorridenti, c'è quello di Giuseppe Imburgia, fino all'anno scorso alla Ternana. Ha debuttato come titolare contro la sua ex squadra, dopo un paio di spezzoni contro Tritium e Avellino: «Forse non era la partita più facile, ma sono felice per l'opportunità. L'importante era solo la salvezza: alla fine attendevamo solo il risultato del Monza, che abbiamo aspettato insieme a bordo campo». Imburgia commenta così la sua stagione: «Sono arrivato il 7 febbraio, non era facile inserirsi in un gruppo con gerarchie. Ma sono felice di aver fatto parte di questa squadra che ha saputo soffrire fino alla fine per conquistare la salvezza».
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