Como calcio
Domenica 15 Luglio 2012
Il "vecio" Ardito
leader del Como
"Ma non chiamatemi la chioccia del gruppo: resto un giocatore come tutti anche a 35 anni"
Ma rifiuta etichette. Perché l'entusiasmo di Ardito è ai massimi livelli. La prossima sarà la sua settima stagione nel Como, la quarta consecutiva. Ultimo anno di contratto, dopo il quadriennale firmato nel 2009. E proprio questo ultimo anno di contratto nelle scorse settimane era diventato un problema, visto che era diventato particolarmente oneroso.
La società gli ha proposto di distribuire l'ingaggio dell'ultimo anno su più stagioni, quattro. E lui, ancora una volta ha accettato: «Come sempre, quando si tratta del Como, vincono le emozioni, che ritengo siano più importanti dei soldi. Nel mondo del calcio può essere un difetto, ma io sono fatto così».
Finita questa stagione cosa succederà? «Vedremo come starò. Non penso a cosa farò fra un anno perché adesso voglio dare tutto me stesso sul campo. Sono molto determinato e voglio dimostrarlo. Tra l'altro, personalmente, l'ultima stagione è stata la migliore: ho giocato di più e sono sempre stato bene fisicamente».
Che ruolo vorresti avere quest'anno? «Non mi piacciono le etichette, non hanno molto senso. Voglio solo essere un giocatore importante per la squadra e mettere a disposizione la mia esperienza, nello spogliatoio e in campo».
E ce ne sarà bisogno vista l'età media della rosa, non credi? La società ha parlato chiaro, il progetto è interessante e sono stati messi dei punti fermi che nelle stagioni precedenti non c'erano, in società e nello staff. C'è una ricostruzione in corso a tutti i livelli, si riparte da zero. E se devo essere sincero, in questo periodo di crisi, mi sembra l'unica strada percorribile per sopravvivere in Lega Pro.
Prime impressioni sul gruppo? «Ora è troppo presto. Però le parole di Gibellini alla squadra sono state importanti e tutti devono capirle al volo: chi viene al Como non arriva in un posto qualunque, ma in una società importante per la storia del calcio italiano. Sarà fondamentale dare del tempo alla società per ultimare la rosa e a noi per essere pronti per la prima di campionato, più che per le prime amichevoli»
Dolci ha detto che all'inizio potrebbero esserci delle difficoltà. Sei d'accordo? «Tocca a noi e solo a noi creare entusiasmo e lo sappiamo molto bene. Però credo che la gente debba appoggiare questa società e questa squadra così giovane, specialmente nei momenti difficili. La dirigenza sta cercando di costruire qualcosa di buono e che duri nel tempo».
Tra un anno Ardito che farà? «A me sembra di essere al primo ritiro, non all'ultimo. La voglia di giocare, come vedete, è ancora tanta. Tra un anno valuterò serenamente la situazione e deciderò con la società cosa fare. Però non mi dispiacerebbe provare ad allenare».
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