Banchini, che rabbia
«Due punti persi»

«Non cerchiamo alibi, magari con più determinazione avremmo potuto conquistare tre punti».

Banchini si mette in difesa. Della squadra, del gruppo e della prestazione. Lo ha detto più volte, molto chiaramente ed energicamente, che «contro l’Olbia sono due punti persi». Non gli è andato giù il pareggio, nonostante la squadra abbia giocato un tempo in inferiorità numerica. «Ci stava riuscire ad affondare, a provarci. Sul 2-2, nel secondo tempo, era normale difendersi forte e provare a ripartire, magari sfruttando una giocata individuale o una palla inattiva. Purtroppo abbiamo pagato qualche ingenuità, questo sì».

Ingenuità che Banchini non individua solo nelle azioni fallose che hanno portato ai due rigori a favore dell’Olbia: «Nel primo tempo eravamo in pieno controllo della partita, sul 2-1 volevamo accelerare, per provare a chiuderla ma non ci siamo riusciti. Poi nel secondo può scendere la condizione, la stanchezza è affiorata, ma anche in dieci potevamo vincerla. Non cerchiamo alibi, magari con più determinazione avremmo potuto conquistare tre punti».

Di sicuro, subire un gol e rimanere in dieci proprio sul finire del primo tempo ha influito: «Ha influito tanto, perché la squadra è andata negli spogliatoi nelle condizioni meno ideali per preparare il ritorno in campo. Ma abbiamo provato a ripartire, con un 4-3-2 coraggioso, prima con Gatto che si abbassava a difendere, poi con Ferrari». Poche le chance per l’italoargentino: «Ma era un inserimento necessario: davanti c’era solo Gabrielloni e serviva un’altra punta per cercare di contrastare i due centrali difensivi molto fisici dell’Olbia. Inoltre, volevo dare un messaggio positivo alla squadra: volevo vincere, ci volevo provare».

In un periodo che non lascia tregua tra campionato e recuperi, Banchini ha poi elogiato alcuni giocatori, quelli tra i più presenti in queste partite, come H’Maidat, Solini e Iovine: «Bravi quelli più impiegati, hanno giocato sempre bene. Hanno avuto carichi di lavoro alternati in allenamento e stanno chiudendo i novanta minuti in campo grazie al loro motore. Ora ci riposiamo un giorno, “off” per tutti, per poi tornare ad allenarci e preparare al meglio il posticipo contro il Piacenza».

E i nuovi giovani stranieri? «Non voglio dare un giudizio sui singoli, dico solo che i giovani bisogna essere bravi a gestirli e soprattutto a non metterli in difficoltà. Anche Agyakwa, certamente: ci sono tutte le condizioni per farlo crescere». In definitiva, al Como è mancato qualcosa: «Certo, sono i due punti della partita. Che dobbiamo andare a riprendere da un’altra parte».

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