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Giovedì 26 Novembre 2020
Banchini, che rabbia
«Due punti persi»
«Non cerchiamo alibi, magari con più determinazione avremmo potuto conquistare tre punti».
Banchini si mette in difesa. Della squadra, del gruppo e della prestazione. Lo ha detto più volte, molto chiaramente ed energicamente, che «contro l’Olbia sono due punti persi». Non gli è andato giù il pareggio, nonostante la squadra abbia giocato un tempo in inferiorità numerica. «Ci stava riuscire ad affondare, a provarci. Sul 2-2, nel secondo tempo, era normale difendersi forte e provare a ripartire, magari sfruttando una giocata individuale o una palla inattiva. Purtroppo abbiamo pagato qualche ingenuità, questo sì».
Ingenuità che Banchini non individua solo nelle azioni fallose che hanno portato ai due rigori a favore dell’Olbia: «Nel primo tempo eravamo in pieno controllo della partita, sul 2-1 volevamo accelerare, per provare a chiuderla ma non ci siamo riusciti. Poi nel secondo può scendere la condizione, la stanchezza è affiorata, ma anche in dieci potevamo vincerla. Non cerchiamo alibi, magari con più determinazione avremmo potuto conquistare tre punti».
Di sicuro, subire un gol e rimanere in dieci proprio sul finire del primo tempo ha influito: «Ha influito tanto, perché la squadra è andata negli spogliatoi nelle condizioni meno ideali per preparare il ritorno in campo. Ma abbiamo provato a ripartire, con un 4-3-2 coraggioso, prima con Gatto che si abbassava a difendere, poi con Ferrari». Poche le chance per l’italoargentino: «Ma era un inserimento necessario: davanti c’era solo Gabrielloni e serviva un’altra punta per cercare di contrastare i due centrali difensivi molto fisici dell’Olbia. Inoltre, volevo dare un messaggio positivo alla squadra: volevo vincere, ci volevo provare».
In un periodo che non lascia tregua tra campionato e recuperi, Banchini ha poi elogiato alcuni giocatori, quelli tra i più presenti in queste partite, come H’Maidat, Solini e Iovine: «Bravi quelli più impiegati, hanno giocato sempre bene. Hanno avuto carichi di lavoro alternati in allenamento e stanno chiudendo i novanta minuti in campo grazie al loro motore. Ora ci riposiamo un giorno, “off” per tutti, per poi tornare ad allenarci e preparare al meglio il posticipo contro il Piacenza».
E i nuovi giovani stranieri? «Non voglio dare un giudizio sui singoli, dico solo che i giovani bisogna essere bravi a gestirli e soprattutto a non metterli in difficoltà. Anche Agyakwa, certamente: ci sono tutte le condizioni per farlo crescere». In definitiva, al Como è mancato qualcosa: «Certo, sono i due punti della partita. Che dobbiamo andare a riprendere da un’altra parte».
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