Chajia fuori dal tunnel (incrociamo le dita): in panchina a Ferrara?

Il personaggio Di sicuro c’è che il giocatore belga-marocchino è rientrato in gruppo, si è allenato con la squadra facendo tutto

Scusateci, ma quando si parla di Chajia, noi sfoderiamo le trombe e i tamburi. E diamo spazio anche a qualsiasi refolo di vento che lo riguarda. Che poi qui è ben più di un refolo. Chajia con ogni probabilità sarà convocato per la trasferta di Ferrara. E anche a non voler anticipare i tempi (Longo deciderà la lista come sempre venerdì), di sicuro c’è che il giocatore belga-marocchino è rientrato in gruppo, si è allenato con la squadra facendo tutto (prima evitava la parte più dura e le partite), avrebbe potuto essere convocato anche a Bolzano, poi per prudenza è stato lasciato a casa. Ma dovremmo esserci.

Chajia lo scorso anno, come più o meno tutti sanno, era stato vittima di un gravissimo infortunio, la rottura del tendine rotuleo del ginocchio destro. Prognosi otto mesi. Era tornato un giocatore del Como al ritiro estivo, dove però lavorava ancora a parte, in leggero ritardo rispetto alle previsioni. Era andato in panchina a Como-Sudtirol, un girone fa. Ed era entrato in campo per la prima volta (sotto la gestione Guidetti-Bircham) in Como-Spal, al 22’ del secondo tempo. Nel frattempo il Como aveva cambiato modulo e lui faceva o la seconda punta o l’uomo dietro le punte. Poi era entrato al 25’ del secondo tempo a Cosenza, al 30’ contro il Perugia, al 13’ sempre della ripresa a Modena, sino alla sua prima partita da titolare in casa con il Benevento, segno che anche Longo (nel frattempo subentrato, e che di Chajia ha parlato sempre bene) scalpitava per buttarlo nella mischia.

Ma quella partita è stata anche l’ultima. Perché attorno al 18’ Moutir ha cominciato a sentire dolore al muscolo della coscia destra, cominciando a correre male. Fino ad accasciarsi a terra al 22’ e chiedere il cambio. Era il 22 ottobre. Problema muscolare, anche ovvio vista la lunga degenza. Ma nessuno si aspettava che ci sarebbero voluti quattro mesi per rivederlo in campo. Sembrava fatta dopo un mese e mezzo, ma ci fu una ricaduta. Poi un problema di sovraccarico ai muscoli dell’altra gamba. Insomma una situazione da riequilibrare, mentre veniva tenuta monitorata anche la condizione del ginocchio. Adesso Chajia è pronto. Anche se la prudenza sarà la regola di tutti, dal mister allo staff sanitario, sino al giocatore.

Chajia è il grande assente di questa stagione, l’uomo che può dare quella imprevedibilità che Longo chiede ai suoi. Un uomo atteso come la manna dai tifosi, il giocatore per cui vale la pena pagare il biglietto. Senza essere drammatici, vale la pena però verificare se il giocatore potrà davvero tornare in tempi brevi quello che era. Il Como ha grande bisogno di lui. Scontato il grande applauso quando sbucherà dal tunnel degli spogliatoi. Poi l’inizio di una nuova storia. Anzi vecchia. Quella dell’uomo che incantava tutti. Speriamo.

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