Colella e il 2014
«Un anno di crescita»

L’allenatore del Como archivia l’anno con soddisfazione anche se non tutto è andato per il meglio

Un Capodanno in cui preferisce guardare avanti o guardarsi indietro, mister? «

Un Capodanno in cui è bello prendere atto che tante cose sono migliorate. Che il lavoro della società, e il nostro, qualitativamente si è alzato. Che c’è stata data la possibilità di migliorare e che questo è accaduto. Il che consente di pensare che ci possano essere per tutti noi possibilità e voglia di fare ancora dei passi in più»

La parola che meglio definisce il 2014, dunque, è?

«Crescita. Crescita nostra a tutti i livelli. Crescita della compattezza al nostro interno, crescita delle difficoltà, del livello di competitività di questo campionato rispetto a quello che stavamo disputando un anno fa. Crescita nei risultati e nella condivisione delle situazioni. E mi auguro che possa essere anche la parola giusta per il 2015» .

La partita più bella del 2014 e la più brutta.

«Entrambe nel campionato scorso. La più bella che io ricordi è proprio la prima dell’anno, quella in casa con l’Entella. Che non vincemmo ma che avremmo ampiamente meritato di vincere. E giocammo benissimo. La più brutta? Quella in casa con il Pavia, l’ultima prima dei play off».

Si è mai sentito davvero “in pericolo” in questi dodici mesi?

«Sì. A Bolzano, il giorno dell’eliminazione dei play off».

E, al di là della partita migliore di cui si è già detto, l’episodio o il momento più bello dell’anno? «

In questo campionato. La rimonta con la Pro Patria dallo 0-3 al 4-3. Esaltante, bellissimo. Ma tra le cose più belle del 2014 voglio metterne altre: l’affiatamento sempre maggiore a livello professionale e umano con lo staff, e le belle iniziative che abbiamo fatto con Samuele Robbioni, le visite ai bambini i ospedale per esempio. Umamamente è stato un anno ricco».

Rapporti con i tifosi? Da che parte li mettiamo nel bilancio?

«Ci sono stati malumori, sì. Ma io credo che anche qui si possa parlare di crescita. Ho la percezione che i tifosi abbiano capito un po’ meglio il mio modo di pensare e di lavorare. E che abbiano apprezzato un po’ di più la mia coerenza».

L’intervista completa a Giovanni Colella su La Provincia di mercoledì 31 dicembre

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