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Martedì 14 Settembre 2021
Como, Cerri ha fretta
«È l’ora di vincere»
«È già arrivato il momento di vincere per forza. Senza metterci addosso troppa pressione, ma di punti ne abbiamo già lasciati per strada»
L’ultima sua esperienza in serie B, quattro anni fa, parla chiaro. Quindici gol con il Perugia, cifre da autentico bomber. La sua stagione di gol nel Como, del resto, è cominciata con uno splendido stacco di testa, decisivo per pareggiare a Lecce.
Eppure Alberto Cerri sa, e soprattutto, vuole essere anche qualcosa di più. E l’altro giorno con l’Ascoli lo ha dimostrato, suggerendo, sgomitando, lavorando con e per i compagni. In assoluto tra i migliori, anche senza gol. Per l’attacco di Gattuso un grande acquisto, in fisicità, qualità e versatilità.
«Io vivo per il gol, questo è ovvio – racconta l’attaccante – ma a me piace giocare. Mi è sempre piaciuto anche cercare di creare il gioco, essere libero di muovermi, sono contento di fare anche la sponda. Insomma, mi piace esserci anche per gli altri, e che i compagni si fidino di me. Che è un po’ la mentalità che sto vedendo in questo gruppo».
Un’orchestra offensiva che un po’ sta ancora accordando i suoi strumenti, «sono solo poche settimane che ci alleniamo insieme, alcuni meccanismi dobbiamo certamente migliorarli. Ma già in allenamento ognuno sa che cosa deve fare per l’altro. Siamo quattro attaccanti diversi, ma tutti intercambiabili, un bel reparto completo».
E si comincia certamente a vederlo, ma «sì, è già arrivato il momento di vincere per forza. Senza metterci addosso troppa pressione, ma di punti ne abbiamo già lasciati per strada, per come abbiamo giocato. E in B non c’è tempo da perdere, perchè gli altri poi corrono. Non che ci sia ancora da preoccuparsi, ma con le nostre qualità possiamo e dobbiamo raccogliere di più. Perchè non solo l’attacco, tutta la squadra ha un grande potenziale. Adesso con il Frosinone deve andare diversamente, perchè ne abbiamo bisogno, tre punti ci possono dare tanta fiducia».
Ripensando a domenica, e a quelle troppe occasioni sciupate, «non chiamiamola sfortuna, non mi piace. Dobbiamo fare ancora meglio noi. Anche se in questo momento è importante anche considerare quanto abbiamo costruito. Se continuiamo così, il gol verrà per forza. Sabato siamo usciti dal campo davvero arrabbiati, ma è stato bellissimo l’applauso del nostro pubblico alla fine della partita. La coesione tra di noi si è vista anche in quel momento, nella consapevolezza di poter uscire a testa alta, con la mentalità giusta».
Aiuta, in tutto questo, anche l’esperienza di chi arriva dalla serie A, come lui. A proposito, ogni dubbio sulle possibili perplessità nello scendere di categoria, Cerri l’ha decisamente già fugato. «Non faccio misteri, quando era arrivata la richiesta del Como il mercato era ancora all’inizio. Logico che volessi prendere il tempo per capire se ci fosse per me qualche opportunità di restare in A. Ma in B mi era già chiaro che questa sarebbe stata la mia scelta, e non ho dubbi. Il Como ha un bel progetto di cui voglio essere parte integrante».
In una B che «è la più difficile degli ultimi anni. Molto equilibrata, con almeno una decina di squadre che possono puntare a vincere. Noi? Noi pensiamo a battere il Frosinone, per ora conta solo questo».
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