Como, esame da big. Lo sbarco dei 1000

La partita Così come nessuno si può illudere del fatto che oggi a Genova per il Como non sia una partita particolarmente difficile

Le premesse non aiutano. Dopo le vittorie di ieri di Cosenza e Benevento il Como ha perso in un colpo solo due posizioni in classifica, e oggi potrebbe solo vincere per risorpassare di nuovo le due squadre che grazie al successo con il Venezia si era invece messo alle spalle.

Del resto, nessuno si è ancora potuto illudere che i pericoli e gli ostacoli siano superati. Così come nessuno si può illudere del fatto che oggi a Genova per il Como non sia una partita particolarmente difficile. Che però, come si suol dire, è una di quelle gare che si preparano da sole, quelle in cui sulla carta si ha soltanto da guadagnare contro un avversario che invece ha molto da perdere.

E forse proprio questa è la chiave giusta per introdurre Genoa-Como. Perché se è vero, come sostiene mister Longo e come in settimana ha sostenuto anche capitan Bellemo, che il Como ha fatto qualche passo avanti dal punto di vista della coesione e del carattere, questa è la giornata giusta, anche l’ambiente giusto per dimostrarlo. Del resto, per uscire dalla brutta situazione di classifica in cui il Como si trova ancora invischiato, servono coraggio e solidità. Serve forza, sia fisica che mentale. Quella che si tira fuori soprattutto nei momenti speciali. E questo non prevede che si debba leggere prima della partita il nome o il curriculum dell’avversario, ma prevede solo pensare a migliorare sé stessi, il modo di stare in campo, lo sforzo di superare i propri limiti.

Poi, ovviamente, c’è anche la prova dal punto di vista tecnico e tattico. E qui, ora che si è fatto un ampio rodaggio del modulo, ora che si sono focalizzate bene le problematiche principali – a cominciare da quelle difensive -, beh qui non si tratta di teoria o di trovare energie recondite. Qui si tratta di pratica. Di dimostrazioni oggettive, che in parte il Como ha già cominciato a dare domenica scorsa e che vanno riviste sul campo, pur sapendo che la qualità dell’avversario renderà tutto più complicato.

Il fatto che sinora il Como fuori casa sia stato un disastro dal punto di vista dei risultati, del resto, non è dipeso dalle qualità avversarie. Dunque oggi, a prescindere da come finirà la partita, non sarebbe neppure così corretto chiamare in causa il nome dell’avversario se si dovessero vedere gli stessi errori, gli stessi atteggiamenti, lo stesso crollo mentale visto nelle ultime partite lontano dal Sinigaglia.

Che squadra sceglierà Longo lo si scoprirà soltanto oggi. Il modulo non cambierà ma potrebbe cambiare qualche interprete.

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