Como, ironia e critiche sul web. E Criscitiello va giù duro

Commenti Con quella proprietà, con quei soldi spesi, in serie B devi fare tutt’altra figura. Questo Como, finora, è un petardo inesploso

Commenti qua e là tratti dal web. «Ma Baselli deve proprio giocare?». Oppure: «Longo decide in libertà?». E avanti: «Senza Gattuso la squadra non ha più un anima». E poi l’ironia, che è sempre un bel modo di porsi: «E per fortuna che c’è un allenatore specifico per i calci piazzati...». «Sono talmente deluso che non riesco nemmeno a giocare con il Como a Fifa 23» e «Ho una crisi di rigetto, appena vedo calcio in tv cambio canale», «Fate giocare Facchin», «E’ mancato il piccione». E anche un pizzico di ottimismo: «Dopo le grandi sconfitte ci siamo sempre ripresi». Basta farsi un giro sul facebook per farsi un’idea di dove i tifosi vadano a parare sulla crisi del Como. Anzi no: perché ce n’è veramente di tutti i gusti.

Poi ci si imbatte nel commento del giornalista Michele Criscitiello, direttore di Sportitalia e TMW, che sul Como è stato duro: « Il Modena, come lo scorso anno, parte male e poi rialza la cresta clamorosamente. Tesser è un maestro di queste categorie. C e D. L’analisi è, però, sull’ennesimo sprofondo del Como. Società ricca, forse più di Milan, Inter e Juve, che continua a buttare soldi in una pessima gestione tecnica e troppo rivolta al marketing. Le maglie sono belle, prendiamo Fabregas per finire sui giornali di mezzo mondo, ci facciamo la foto con lo sfondo del Lago, poi facciamo entrare Henry in società, spendiamo una barca di soldi in ingaggi ma si perde nella cosa più importante: il campo. La sofferenza di Gattuso è stata una tragedia, l’arrivo di Longo giusto e opportuno. Ma i calciatori una accozzaglia di acquisti sbagliati, come lo scorso anno e rendimento nettamente sotto le aspettative della vigilia. Con quella proprietà, con quei soldi spesi, in serie B devi fare tutt’altra figura. Questo Como, finora, è un petardo inesploso».

Ce n’è anche per Cannavaro prossimo avversario del Como: «Non basta il cognome e la carriera da calciatore per trasformare una squadra in crisi. Fabio Cannavaro sta capendo che la serie B italiana non è la Cina. A Benevento ci sono problemi importanti e l’allenatore difficilmente riuscirà a risolverli da solo. Se vinci 2-0 e perdi 2-3 accendi una spia d’allarme che fai fatica a spegnere. Cannavaro voleva fare il salto ma questo è un mestiere complicato dove devi conoscere tutto degli avversari e della categoria». Vale anche per Wise?

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