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Domenica 13 Dicembre 2015
Como, l’amarezza di Festa
«Non so come spiegarmelo»
Grande delusione del tecnico dopo la pesante sconfitta di Terni
Poche parole, quasi tutte di circostanza. Gianluca Festa non sa davvero quale spiegazione attribuire alla prestazione offerta dalla sua squadra. «Mi resta difficile commentare una gara che ci ha visti sconfessare completamente quanto di buono fatto nelle ultime uscite», ha spiegato il tecnico lariano. Che ha ammesso la superiorità della Ternana, ma che al tempo stesso fatica a capacitarsi di ciò che ha prodotto una prova così al di sotto delle aspettative e delle potenzialità mostrate dalla squadra nelle precedenti giornate.
«Non me la spiego proprio, e anzi colgo subito l’occasione che per chiedere scusa a tutti i nostri tifosi, specialmente a quelli che si sono sobbarcati tutto questo tragitto per venire a vederci. Non so cosa sia accaduto: loro erano più reattivi, più pimpanti, arrivavano sempre per primi sulla palla. Forse abbiamo pagato gli sforzi ravvicinati delle ultime gare, che peraltro c’hanno visto affrontare alcune tra le squadre più forti del campionato. Ma anche questo non spiegherebbe i motivi di una disfatta così evidente, sia nella forma che nella sostanza». È un passo indietro che fa meditare Festa, che peraltro alla vigilia aveva speso parole di elogio per i suoi ragazzi.
«Venivamo da un buon momento, ho sempre avuto, anche dopo la sconfitta col Crotone, la sensazione che stessimo sulla strada giusta. Invece poi sbagliamo completamente partita e ci ritroviamo al punto daccapo. Ripeto, quello che non riesco a spiegarmi è come sia stato possibile offrire uno spettacolo di questo tipo. È una sconfitta inaccettabile e quando ci ritroveremo per riprendere gli allenamenti, credo proprio che dovrò trovare le parole giuste per riuscire a capire cosa sia successo. Non c’eravamo né di testa e né di gambe, e questa cosa onestamente nessuno poteva metterla in preventivo. Se guardate poi le azioni dei gol, vi accorgeste che veramente è come se volessimo farci male da soli».
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