Como-Reggina, una doppia sfida per squadra e stadio

La partita Ai tifosi interessa, ovviamente, per primo l’esame del campo. Dopo cinque risultati utili di fila, la classifica continua ad essere brutta

Ci sono partite dove ci si gioca molto. Dove per mille motivi si respira un’aria speciale, da piccolo evento. Questo è il sentimento con cui ci avviciniamo a Como-Reggina, per via di un doppio esame, quello sul campo, ma anche quello sugli spalti (e soprattutto fuori).

Ai tifosi interessa, ovviamente, per primo l’esame del campo. E non è banale. Dopo quattro pareggi consecutivi e cinque risultati utili di fila, la brutta notizia è che, pur con il filotto senza sconfitte, la classifica continua ad essere brutta, seppur dopo i successi con tre dirette concorrenti (Perugia, Benevento e Venezia) e con la sensazione che squadre come Venezia e Benevento stiano dando segnali di vita. Tutto questo per dire che ci vuole il botto, il successo con una delle squadre di alta classifica, per fare il balzo in avanti. Il che servirebbe a dirimere anche il dubbio che divide i tifosi in due schieramenti: quelli che sono fiduciosi per i progressi mostrati, e quelli che (puntando sul fatto che molti big del mercato sono out) vedono addensarsi nuvoloni neri. Potremmo stare qui a parlarne per ore, ma il fatto è che se non arriva il guizzo fuori concorso, si fa grigia.

La Reggina arriva con tutte le caratteristiche morali contrarie al Como: una squadra che non era nelle previsioni in corsa per la A vive di un entusiasmo che nemmeno la sconfitta di giovedì con il Frosinone ha spento minimamente. Sulla panchina dei reggini c’è Pippo Inzaghi, che ormai ha una certa esperienza,e che anche qui proporrà il suo 4-3-3 con il leader Menez. Uno che Pippo faceva giocare titolare nel Milan e che qui è anche capitano e capo tribù.

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