Como, ritiro senza mister
Aspettando la serie C

Oggi alle 12.30 appuntamento all’Hotel Concorde di Arona, con un gruppo incompleto agli ordini di Cau e Pruzzo

Più volte si è detto, in tempi non sospetti, che questa vicenda del ripescaggio avrebbe danneggiato la costruzione del Como 2018/19. Scontato. Però oggi tocchiamo con mano questo regime di incertezza. Non siamo ai livelli del 2017, quando ad Arona ci fu una specie di casting stile X Factor, con il viavai di giocatori e procuratori nella hall in cerca di contratto. Questo no. Ma l’incertezza qui regna sovrana.

Oggi, alle 12.30, si radunerà un gruppo di giocatori, una rosa che sarà lontana parente (speriamo) di quella che giocherà il campionato. Se sarà serie C, ovviamente. Mentre 50 km. più a sud, in un Istituto milanese, un gruppo formato da Nicastro, Felleca, Garau, Verga e Bisazza, vale a dire soci vecchi e (forse) nuovi del Como, alle 14 andranno a formalizzare le operazioni bancarie per rendere l’iscrizione alla C possibile, ad Arona, all’Hotel Concorde partiranno i lavori. Le due operazioni si intrecciano. Se tutto sarà ok, il Como potrà sognare la C e comincerà l’assemblamento della rosa in senso reale. Se ci saranno intoppi (quanti ne abbiamo visti negli ultimi anni...) tutto verrà messo in discussione.

Non solo noi e voi, ma tutto il pacchetto società-squadra deve aspettare. Stallo. Anche se la C è ben più che una ipotesi, anche se in via Sinigaglia si parla apertamente di promozione. Ma c’è da aspettare. Così, ad Arona avremo capo gruppo il direttore sportivo Roberto Pruzzo. Una delle poche caselle già con la crocetta sopra. Lui ci sarà. E coordinerà il traffico formato dai giocatori confermati dall’anno scorso (Gentile, Bovolon, Cicconi, Buono, Gabrielloni, De Nuzzo, Di Jenno, Fusi, Gobbi ecc.), qualche acquisto (Duguet di cui si dice un gran bene, Di Maio), molti ragazzini in prova. Mentre i talenti provenienti dal settore giovanile di serie A (Sampdoria, Inter, Udinese) sono bloccati. Perché le società vogliono aspettare la certezza della C per dare il via libera. Idem con patate per la questione allenatore. Partirà Roberto Cau, vice di Andreucci, cavallo storico di Corda, in attesa che si raggiunga un accordo con uno dei tre tecnici sotto esame: Pochesci, Manzini e Banchini. Ora capirete anche voi che un ritiro che parte senza allenatore, senza parte dei giocatori, senza preparatore dei portieri e senza team manager (Barcellandi se ne è andato) non è propriamente un ritiro normale.

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