Como, si riparte da qui: promossi e rimandati

Serie B Venerdì sera il Como andrà a giocare sul campo della squadra universalmente indicata come la favorita per la promozione, il Parma

Si riparte. E come, si riparte. Venerdì sera il Como andrà a giocare sul campo della squadra universalmente indicata come la favorita per la promozione in serie A, il Parma di Pecchia. Ci andrà dopo otto partite che hanno garantito agli azzurri uno status da playoff. Con un (per ora) incremento delle prestazioni rispetto a un anno fa e una diversa nobiltà nel novero delle partecipanti alla serie B. Ma come vanno le cose nell’organico? Il rodaggio non è finito. l’impressione è che qualcuno debba ancora entrare in forma. Facciamo il punto della situazione.

Promossi

Tra i giocatori che hanno convinto senza se e senza ma c’è senza dubbio Ioannou, ormai un idolo della tifoseria, che ha ripreso le sue scorribande come due anni fa. In più ha segnato tre gol, ed evidentemente non è un caso. Un Nazionale, anche, e non è cosa così frequente. Una freccia in più all’arco dell’attacco. Kone è un valore aggiunto fondamentale: dovrà controllare la sua esuberanza, ma sa cambiare faccia alla squadra. Da Cunha, rispetto a un anno fa, ha molta più sicurezza e capacità di fare male, saltando l’uomo. Iovine ha concluso la sua trasformazione in uomo da serie B, il jolly che non tradisce mai, ma soprattutto ha acquistato personalità nelle soluzioni.

In decollo

Ci sono poi giocatori che sono lì lì per diventare punti fermi. Ma devono fare l’ultimo step. Il primo è Cutrone, che forse questa trasformazione l’ha fatta già nele ultime partite con tre gol fatti e un ruolo di unica punta che lo accontenta e lo valorizza. Avrebbe forse potuto stare nel primo elenco, ma è chiamato adesso alla prova della continuità. Bellemo è il solito misto di qualità-quantità, ma va verificato nella gestione della concorrenza interna che potrebbe portarlo a fare qualche panchina, cosa alla quale non è abituato.

Abildgaard ha fatto immaginare di poter essere importante. Verdi non è ancora al massimo, ha avuto un avvio lento, ma i segnali contro la Cremonese sono stati importanti, e potrebbe essere sul punto di essere il valore aggiunto che determina. Poi c’è la difesa tutta. Una buona prestazione di reparto, in generale, con però qualche amnesia di troppo che va verificata. Il migliore sin qui è stato Odenthal, Curto è l’uomo nuovo che però con la Cremonese ha avuto un passo falso, così come Semper, che dà tranquillità, ma è inciampato sul gol di Okereke. Gabrielloni ha dato segnali importanti di crescita ma è mancato il gol.

Rimandati

All’appello, per motivi diversi, manca qualche giocatore. Cerri ha subìto un grave infortunio e la ripresa sarà difficoltosa. Assenza da gestire. Ma non è solo quello: nelle prime partite un gol e un’alchimia con Cutrone ancora da trovare, con la tendenza ancora ad arretrare. Un bel gol per lui con la Reggiana. Poi c’è il discorso Chajia. Sprazzi di classe, capace di ribaltare la partita con la Ternana, però manca qualcosa se pensiamo che lo abbiamo atteso come elemento insostituibile. Ancora troppa panchina, non si sa perché ancora non al 100% oppure perché Longo con lui si vede troppo offensivo. Noi lo aspettiamo, perché resta una gioia negli occhi. Poi c’è Baselli, che dopo la carica vista durante il ritiro estivo e dopo la bella prestazione di Lecce in Coppa Italia, ce lo saremmo aspettato con un minutaggio differente. In un centrocampo affollato, il suo pedigree comunque fa pensare che potrebbe essere utile.

Così come quelli che stanno giocando meno, come Vignali e Arrigoni, non dovranno innervosirsi, la giornata arriverà anche per loro. Chiusura su Mustapha, acerbo, a volte disordinato, esagerato nelle giocate, ma ipoteticamente con una energia e fantasia da indirizzare. Speriamo non si perda.

E adesso sotto con Parma, la prefazione è finita: ora cominciamo a leggere il libro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA