Galleria Borghese
Dai quadri alla grinta

Tutto Borghese sul giornale di oggi. Dalla sua passione per i quadri alla grinta in campo. E una pace con i tifosi ancora a metà

Domenica è tornato al gol. Martino Borghese, il gigante della difesa azzurra, l’uomo dalla storia (nel Como) particolare (che tutti sanno, ma che comunque qui riassumiamo ancora), ha il vizietto di segnare. È il quarto gol realizzato quest’anno, dal Dr.Jekyll e Mr.Hyde della maglia azzurra. Sempre vestito elegante, gentile, sorridente, educato, con la passione dell’arte e dei quadri fuori dal campo; ma grintoso, minaccioso, rabbioso in campo, a volte anche oltre il limite. Come a Seregno, quando, per caricare i compagni, ha rotto una porta degli spogliatoi. «Capita», dice a metà tra il pudico e il rassegnato. I tifosi del Como non lo amano per via di un’esultanza polemica da ex ai tempi del Livorno. Lo insultano (alcuni) ancora oggi. Ma lui va avanti per la sua strada. Mena, difende e fa pure gol. In puro stile Corda.

E’ successo anche domenica, giusto?

«Cosa? Gli insulti? Ah, sì. Al riscaldamento, capita che arrivino una decina alla ringhiera e mi urlino di tutto».

E così tu, al gol sei andato ad esultare con faccia rabbiosa.

«Eh sì, insomma volevo dire a chi mi insultava: “Guarda che io dò l’anima per questa maglia”. ma spero che tutto si sistemi. Ho ricevuto anche un bel messaggio di facebook. Capiscono che mi impegno».

Tutto Borghese sul giornale di oggi. Dalla sua passione per i quadri alla grinta in campo.

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