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Lunedì 28 Ottobre 2019
Ganz felice a metà
«Volevo vincere»
«Purtroppo è andata male, ancora un mezzo episodio ci ha condizionati, eppure abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare»
«Dispiace perché, anche stavolta, abbiamo fatto noi la partita. E, ancora, a un passo dalla vittoria, la vittoria stessa è sfuggita». Sorride, Simoneandrea Ganz. Ma è un sorriso amarissimo. Perché il suo sogno era esattamente questo: «Como-Lecco 1-0, gol di Ganz. Invece è andata male e sinceramente non so cosa dire. Purtroppo è andata male, ancora un mezzo episodio ci ha condizionati, eppure abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare: andiamo avanti a lavorare e a percorrere la nostra strada». Un Ganz che, rete a parte, è sembrato in netta crescita: «Io sto bene, avverto la fiducia dei compagni e del mister. Quando gioco mi sento sempre bene e son convinto che sto tornando il giocatore che tutti a Como conoscono. Non mi voglio fermare qua, c’è sempre da migliorare: per l’attaccante il gol è importante e quindi sono felice, ma dispiace per il pareggio». In queste settimane, Banchini ha optato per il turn over in attacco, proponendo varie coppie d’attacco: «La concorrenza c’è, gli attaccanti qua sono tutti validi. Le risposte le dà il campo e il tecnico fa le sue scelte: è giusto che sia così».
Luca Crescenzi, per la prima volta centrale di difesa, analizza così la partita: «Abbiamo dato battaglia fino alla fine, in una partita tipica di serie C, in cui soffri e se raddoppi la partita finisce. Dopo il loro pareggio siamo stati anche attenti a prevenire un eventuale raddoppio del Lecco, senza rischiare più nulla. Quindi, bene così, il pareggio è giusto». Crescenzi sottolinea la prova positiva della difesa: «Onestamente in difficoltà non ci siamo mai andati: nel secondo tempo non ricordo tiri in porta del Lecco, se non quello del gol. Magari possiamo aver dato l’impressione di aver concesso qualcosa al Lecco perché, per mentalità, non ci chiudiamo mai e giochiamo sempre molto alti. In ogni caso, ogni partita, anche contro l’ultima, in C è complicata: mai fidarsi della classifica, si soffre sempre contro chiunque».
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