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Domenica 28 Marzo 2021
Gattuso felice
«Serviva un segnale»
«E volevamo fortemente una vittoria così e la dedichiamo al mitico “Pucci”, un grande tifoso e una grande persona»
«Volevamo fortemente una vittoria così e la dedichiamo al mitico “Pucci”, un grande tifoso e una grande persona». Jack Gattuso è l’emblema della felicità. Ha rischiato, cambiando qualche pedina e schierando contro il Pontedera la squadra con un assetto iperoffensivo, ma è stato ripagato da una vittoria che, se non le cancella, perlomeno rende un po’ meno amare le sconfitte contro Albinoleffe e Piacenza.
«È una partita che abbiamo interpretato bene, affrontata con vogli, spirito e determinazione. Mi è piaciuta sotto tutti i punti di vista, tattico e caratteriale. Siamo fiduciosi per le prossime sfide».
L’andamento della partita si è capito subito. Gol a parte, è sembrato un Como diverso rispetto alle precedenti uscite: «Volevamo dare un’impronta forte alla gara. A parte i gol segnati, vorrei sottolineare le poche occasioni concesse: un rigore dubbio e una punizione da trenta metri. La squadra non si è mai disunita, interpretando bene ogni situazione: questa vittoria ci servirà per le prossime, abbiamo ritrovato compattezza. È una vittoria di tutti: dei ragazzi, della società e dei tifosi, che in questi giorni ci hanno sostenuto».
Altri segnali importanti sono arrivati dagli attaccanti e da chi, in generale, aveva avuto meno occasioni: «Ho voluto puntare su una squadra caratterialmente forte, di impatto, con corsa e gamba. Per Rosseti è un’annata difficile, ma dopo due settimane in cui si è allenato bene ho voluto schierarlo. Bene anche Daniels: nel 3-4-3 è penalizzato, impiegato esterno a destra, nel suo ruolo naturale, ha fatto bene. Ho ritrovato la squadra che piace a me».
Anche per Gattuso è stata una partita tutto sommato serena: «Noi dobbiamo essere coraggiosi, abbiamo vinto tanto anche per questo motivo, pur essendo sulla carta sbilanciati. Ma quando tutti danno una mano, diventa più facile. Io? Ero tranquillo, lo sono stato per tutta la partita: è una delle poche volte in cui lo sono stato davvero…».
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