Gattuso l’ha presa male
«Gli insulti però no»

«Ho letto e sentito tante critiche, e quelle ci possono stare, anzi ci devono stare. Ma gli insulti no. Quelli mi hanno fatto arrabbiare, mi hanno ferito tanto»

«Una settimana terribile». Non ci gira molto intorno Jack Gattuso. Alla partita di Lecco ha pensato e ripensato, e non poteva essere altrimenti. «E mi prendo io le responsabilità. Le colpe credo siano soprattutto mie, ho voluto andare in panchina, ci tenevo tanto a esserci, anche se non stavo ancora benissimo. E forse per questo ho trasmesso poco alla squadra».

L’analisi di questi giorni non ha cambiato l’idea che il mister aveva espresso sin da subito, a batosta ancora calda. «L’errore è stato commesso all’inizio del secondo tempo, siamo entrati in campo cercando di partire subito forte, avremmo invece dovuto mantenere meglio l’equilibrio. E il secondo gol ci ha tagliato le gambe. Perchè nella prima parte, al di là dell’incidente dell’autorete, avevamo concesso pochissimo».

Jack non è arrabbiato con la sua squadra, non è preoccupato. Ma ci sono cose che in settimana lo hanno fatto stare male, stavolta non fisicamente. «Ho letto e sentito tante critiche, e quelle ci possono stare, anzi ci devono stare. Ma gli insulti no. Quelli mi hanno fatto arrabbiare, mi hanno ferito tanto, perchè i miei ragazzi non se li meritano. Se qualcuno non lavora come deve o fa qualcosa che non va, ci sono io, intervengo io. Ma dall’esterno non devono arrivare insulti in questa maniera, perchè questo è un gruppo di ragazzi seri, che lavorano tanto e che mettono tanta passione ogni giorno in quello che fanno. Non devono essere trattati in questo modo».

Gattuso ricorda che «un anno fa quando il campionato si interruppe il Como era a quattro punti dai playout, e doveva sfidare la Giana che era in un buon momento, la situazione avrebbe potuto anche peggiorare. Oggi giochiamo con almeno otto, a volte anche undici undicesimi di quello stesso gruppo, e sono primi in classifica. Hanno fatto e stanno facendo un percorso di crescita fenomenale. Possono essere criticati se sbagliano, ma insultati no».

Nonostante questo, «in settimana abbiamo lavorato con serenità, io stesso ho potuto stare sempre sul campo, la voglia di reagire subito è tantissima, come sempre per questa squadra». In quanto alla possibile stanchezza di qualcuno, «vedremo di capire, di valutare chi starà meglio».

Ma non si intuiscono grandi cambiamenti in vista, «perchè dopo quello che è successo domenica la voglia di riscatto, l’aspetto mentale, farà la differenza più ancora delle condizioni fisiche».

Questo è sicuramente uno dei temi portanti della giornata, ma c’è anche da non sottovalutare la Lucchese, «che contro le grandi sta facendo bene, ha pareggiato con il Renate, con la Pro Vercelli, con il Lecco... lo sappiamo che più si va avanti e più ogni partita è difficile perchè ognuno deve combattere per il suo obiettivo. Sarà una gara in cui loro cureranno soprattutto l’aspetto difensivo, e noi non dobbiamo farci prendere dall’ansia, ma restare tranquilli e fare bene la nostra partita».

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